Orchestra inclusiva oltreconfine. La musica che cura e recupera

Progetto "Orchestra inclusiva oltreconfine": bambini e ragazzi a rischio di emarginazione e dispersione scolastica imparano la musica grazie a un metodo didattico e pedagogico ispirato a "El Sistema" di Antonio Abreu. Un'opportunità di riscatto sociale e di crescita personale.

Non esiste niente che raffiguri meglio di un’orchestra il concetto di inclusione, di armonia, di integrazione. Prendendo in prestito questa riflessione di Josè Antonio Abreu nasce il progetto "Orchestra inclusiva oltreconfine", che si realizza grazie alla collaborazione tra l’associazione San Tommaso in Ponte in sinergia con la Scuola di Musica "G. Bonamici", l’Associazione Tamburi Futuri, l’Associazione Musica e Società e l’I.C. "Gamerra". Un Progetto che fa della Musica il terreno di recupero delle fragilità dei bambini e dei ragazzi a rischio di emarginazione e dispersione scolastica, ispirato a "El Sistema" di Antonio Abreu, metodo musicale didattico e pedagogico, noto e applicato a livello mondiale a seguito dell’esperienza Venezuelana maturata con i giovani delle Favelas (espressione ne sono le centinaia di orchestre e cori disseminati in tutto il paese e l’Orchestra Nazionale Simon Bolivar).

El Sistema offre ai giovani la possibilità di accedere gratuitamente a una formazione musicale collettiva, che altrimenti non potrebbero permettersi, mediante la creazione di Orchestre Sinfoniche e Cori Giovanili che fanno della pratica collettiva nell’apprendimento della musica uno strumento di riscatto sociale, di crescita della personalità, di scambio interculturale e multietnico. Il Progetto è stato presentato in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato la dirigente dell’Ic Gamerra Oriana Carella, il presidente dell’associazione san Tommaso in Ponte Paolo Donati, Angelica Ditaranto direttrice della scuola di musica Buonamici, Francesco Dell’Omo presidente associazione Tamburi Futuri, Flora gagliardi membro direttivo Musica e Società, insieme all’assessore alla scuola Riccardo Buscemi. "Tirate fuori gli strumenti musicali che non usate più dalle cantine, soffitte, armadi- ha fatto appello Donati- e donateli a questi ragazzi, perché ne facciano un uso attento e amorevole, responsabilizzandosi e nel contempo facendoli suonare, riportandoli al loro ruolo primario".

Come ambito di prima sperimentazione, l’iniziativa coinvolgerà bambini in condizioni di disagio socio-economico e di povertà educativa delle classi Quarta e Quinta della Scuola Primaria I.C. "Gamerra". Alcuni musicisti a titolo volontario e gratuito presteranno la propria opera come docenti, dimostrando come l’arte, la musica in questo caso, sia una delle forme più potenti di recupero e di aggregazione.

Alessandra Alderigi