REDAZIONE PISA

Omicidio davanti alle Poste. Un altro arresto per rissa

Nuova perizia sui vestiti del 32enne accusato di essere l’esecutore materiale. Caccia alle tracce sugli indumenti del giovane ucciso con una coltellata.

Omicidio davanti alle Poste. Un altro arresto per rissa

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Un nuovo arresto per la rissa che ha portato un giovane di origini tunisine alla morte, ucciso da una coltellata al cuore. E’ stato eseguito nei giorni scorsi. L’omicidio del 27enne Ilyes Amri fu la sera del 5 gennaio scorso. A distanza di un mese e mezzo un’altra persona è finita nel carcare Don Bosco di Pisa. Il 21 gennaio scattarono le manette per quattro persone tunisine (tutte per rissa) e il 32enne georgiano Shota accusato di essere l’esecutore materiale del delitto. Due dei giovani tunisini difesi dagli avvocati Enrico Roccasalvo e Giulio Parenti erano stati scarcerati, hanno il divieto di dimora in Toscana, in quanto avrebbero avuto una posizione minore.

Una lite violenta (bottiglie, coltelli, pugni, ginocchiate, calci e altri oggetti lanciati) alla vigilia dell’Epifania sotto i loggiati delle poste centrali in piazza Guerrazzi durante la quale perse la vita Amri, trafitto al cuore. L’ordinanza che ha disposto le misure cautelari, emessa dal gip, su richiesta della Procura della Repubblica di Pisa, ha avuto come

ulteriore destinatario un individuo di origine tunisina che, a conclusione delle ricerche svolte dai carabinieri della Compagnia di Pisa (insieme ai colleghi del Reparto operativo – Nucleo investigativo), è stato arrestato nei giorni scorsi, anche lui è indagato per rissa aggravata in concorso.

Accusato del delitto e già in carcere è Shota Javshanashvili, come detto, difeso dall’avvocato Gian Filippo Catarsi. Per i carabinieri sarebbe stato lui a sferrare il colpo mortale al 27enne. Ma un altro connazionale avrebbe partecipato all’evento. Un terzo è già stato sottoposto a misura. L’arma, non ritrovata, sarebbe un grosso coltello, come si vede nelle immagini della videosorveglianza. Erano statis equestrati coltelli nella casa dove il georgiano faceva il badante. E’ stata disposta un’ulteriore perizia sui vestiti che proprio Shota avrebbe indossato quella sera, cambiandosi poi in seguito. Gli investigatori sono a caccia dell’eventuale traccia del dna della vittima. L’uomo si presentò ai carabinieri, dopo aver saputo dalla moglie che lo stavano cercando.

A. C.