Oltre 1200 b&b in città: le nuove regole

Da settembre scatta l’obbligo di acquisizione del Codice identificativo nazionale che mapperà le strutture

Oltre 1200 b&b in città: le nuove regole

Ad agosto sono attesi 2,1 milioni di arrivi e 9,6 milioni di presenze, il 18% di quelle che la Toscana registra in un anno

di Enrico Mattia Del Punta

PISA

Anche a Pisa, a partire dal prossimo primo settembre scatta l’obbligo di acquisizione del Codice Identificativo Nazionale (Cin) per tutte le strutture ricettive turistiche e le locazioni turistiche. Il Cin, codice univoco, sarà essenziale per l’identificazione e la promozione di ogni alloggio destinato a finalità turistiche. Il codice sarà ottenibile attraverso la piattaforma digitale della Banca Dati Nazionale delle Strutture Ricettive (Bdsr), realizzata dal Ministero del turismo in collaborazione con le Regioni.

La richiesta del Cin dovrà essere effettuata tramite il portale del Ministero del turismo, accedendo con Spid o carta d’identità elettronica del titolare e/o legale rappresentante della struttura ricettiva. L’introduzione del Cin permetterà in primis una mappatura reale dei b&b presenti nel territorio, che secondo Confesercenti Toscana: tra imprese attive come case vacanze, affittacamere e b&b i dati parlano di aumento del 146%, raggiungendo le 34.975 unità totali.

Non si ferma il boom della ricettività diffusa: che tra il 2014 ed il 2024 ha visto una crescita senza fine.

Ma a Pisa quanti sono i b&b presenti sul territorio? Secondo il sito Airdna, fornitore di dati e analisi per il settore degli affitti a breve termine, nella sola città sono presenti 1284 strutture attive, per una crescita del 22% rispetto all’anno scorso.

Nell’estate del 2023 le strutture erano infatti 997. Numeri significativi, che seppur anno niente a che vedere con quelli di Firenze, che fa da traino nelle statistiche con più di 11 mila strutture, mettono in guardia sulla trasformazione delle città d’arte.

Nella nostra città, inoltre, secondo sempre le stime fatte dal sito Airdna, i ricavi annuali sono di media di poco più di 21 mila euro l’anno, contro i 43 mila euro di Firenze. Stessa cosa per il tasso di occupazione che a Pisa si ferma al 63% contro il 70% del capoluogo toscano. "In Toscana – spiega il presidente di Confesercenti Toscana, Nico Gronchi -, sono previsti per il mese di agosto oltre 2,1 milioni di arrivi e almeno 9,6 milioni di presenze, cioè il 18% dei pernottamenti che la Toscana registra solitamente in tutto il corso dell’anno, ed è evidente che la pressione aumenta in momenti particolari dell’anno, ma continuare a trasformare le nostre strade, piazze e quartieri in luoghi in cui si dorme e si mangia quasi ad ogni numero civico rischia di far perdere la vera anima delle nostre città".