REDAZIONE PISA

Nuova mareggiata, nuova grandinata di sassi "Le dighe non reggono, serve una soluzione"

Marina di Pisa alle prese con l’ennesima mareggiata e le sue conseguenze. Latrofa: "Continua il nostro pressing per un intervento risolutivo"

Un film già visto. Ancora sassi bianchi a ricoprire l’asfalto del lungomare, a distanza di pochi giorni dall’ultima violenta mareggiata, che aveva travolto Marina sabato 23 gennaio. È successo di nuovo, in maniera più contenuta ma con i soliti disagi, a confermare che il sistema dighe e spiagge di ghiaia non funziona più a dovere. Le dighe (soffolte e non) sono sprofondate in più punti, il cantiere (di competenza regionale) incompleto della cella 4 è un corridoio di lancio per i sassi in balia di libeccio e onde. La ghiaia si riversa con sempre maggiore facilità in strada (nelle foto a fianco di Roberto CappelloValtriani). Risultato: ieri mattina lo spettacolo sotto gli occhi di tutti, era quello che i marinesi si attendevano di fronte alle previsioni delle ultime ore. Non a caso i residenti del lungomare di Marina si erano attrezzati per tempo con paratie e altri elementi di protezione per evitare di ritrovarsi con l’acqua in negozi e cantine, appena asciugate dopo la precedente mareggiata.

La protezione civile comunale, pronta a collocare i sacchi di sabbia in caso di allagamenti (stavolta facilmente gestibili) in zona via Duodi, in realtà ha potuto fare ben poco. "Nelle giornate di oggi e domani, appena il meteo lo consentirà, gli operai ripuliranno la strada, in attesa che la Regione riesca a trovare ed elaborare una soluzione definitiva per Marina a questo punto non più rimandabile. La protezione civile – queste le parole dell’assessore Raffaele Latrofa – farà il suo consueto report alla Provincia che poi trasmetterà ai dati in Regione. E continuerà il nostro pressing".

Un progetto risolutivo, lo chiede anche Fabrizio Fontani, imprenditore e responsabile del sindacato dei balneari Sib: "I disagi per chi a Marina vive o lavora sono concreti – afferma –, si toccano con mano. E credo che il problema, nel corso del tempo, sia stata ‘insufficiente manutenzione di tutte le opere di difesa realizzate. Le dighe o le spiagge di ghiaia, come le strade e i ponti, hanno bisogno di manutenzione, se non c’è il rischio è che diventino meno sicure. Anche i vari passaggi di competenze che sono intercorsi negli anni forse non hanno aiutato a programmare. La diga di fronte al bagno Gorgona deve assolutamente essere alzata e resa più spessa, poi c’è il cantiere della cella 4 da finire, e le distese di sassi esistenti, che dovrebbero essere ripianate e rinforzate dopo ogni mareggiata. Lavori indispensabili che sono mancati quasi del tutto e che avrebbero cambiato il corso delle cose. L’area dove insiste l’Incanto di Boccadarno per decenni si è allagata, criticità risolta grazie alla diga del porto. Una soluzione va trovata, con urgenza, anche per il nostro lungomare. Adesso non si può più rimandare".

Un problema segnalato e denunciato anche dal neo-costituito comitato "No pedonalizzazionesì progetti contro l’erosione" che vuole riaccendere i riflettori proprio sulla sopravvivenza di Marina e di tutto il litorale pisano, anche in vista della costruzione a Livorno della Darsena Europa.

In considerazione dell’allerta meteo in codice arancio – terminata alle 12 di ieri – e del codice giallo che riprenderà vigore dalle 13 fino alla mezzanotte di oggi, la protezione civile e polizia municipale pisana hanno disposto la chiusura al traffico di via della Repubblica Pisana. La Sala Operativa Unificata Permanente della Protezione civile regionale sta monitorando la situazione che comprende anche il codice giallo per vento dalle 12 in poi per tutto il settore nord-occidentale e il tratto di costa compreso tra la Lunigiana ed il litorale pisano-livornese, Arcipelago incluso. Per quanto riguarda invece le precipitazioni – stando alle previsioni meteo – sono possibili isolati temporali, con libeccio e grandinate.

Francesca Bianchi