
IL progetto del Comune di Pontedera ha ottenuto dalla Regione un finanziamento di 55mila euro.
Un nuovo futuro per il Crec Piaggio. Si chiama il Villaggio delle Radici ed è il progetto che il Comune di Pontedera ha presentato a un bando regionale "per la realizzazione di progetti per promuovere la partecipazione attiva dei cittadini e garantire maggiori condizioni di sicurezza, nell’ambito di azioni in materia di inclusione e presidio sociale". Un intervento per cui da Firenze sono già stanziati 55 mila euro. L’obiettivo è far tornare il Crec il cuore pulsante di uno dei quartieri cittadini che negli anni è cambiato di più. Da villaggio per ospitare gli operai della Piaggio con le loro famiglie con il tempo ha accolto i nuovi residenti.
Il Villaggio delle Radici è un progetto del Comune di Pontedera in partenariato con Arci, Arnera, Arciragazzi Valdera, Sociolab Ricerca Sociale, con la collaborazione di Il Carrubo, Fondazione Idana Pescioli, Stella Azzurra ASD, Biblioteca Giovanni Gronchi Pontedera, Accademia dell’Incompiuto – Academy of the Unfulfilled, Associazione junco ets, CREC Pontedera fotografia, CPIA 1 Pisa.
Nell’ambito dell’attività di "Eventi di animazione socio-culturale per favorire l’interazione tra gli abitanti del quartiere" primo appuntamento sabato 7 giugno nei giardini Suor Ilaria del Villaggio. Un pomeriggio di iniziative, al via dalle 15, gratuite e in partnership con realtà associative locali in ambito culturale. Ci saranno performance di teatro diffuso, musica dal vivo, djset, letture animate, spazio bimbi ed è prevista l’inaugurazione della biblioteca di scambio.
"Svolgeremo un lavoro di ascolto del quartiere con sperimentazione di attività rivolte a tutti, dai bambini agli anziani – ha detto Carla Cocilova, vicesindaca e assessora al sociale – coinvolgendo le realtà quotidianamente a contatto con il quartiere, come la parrocchia, le associazioni e le società sportive. Sarà un percorso partecipativo per capire cosa funziona e cosa no e quali siano le istanze dei residenti. Ci saranno laboratori, momenti di aggregazione e camminate guidate del quartiere, con approccio intergenerazionale e interculturale. Per far sì che la comunità si riappropri degli spazi".