
La casina degli incursori punta a diventare un museo vero e proprio. Si è costituito il comitato guidato da Giulio Cozzani (nella foto in alto a destra) per la realizzazione del "Museo degli arditi incursori della Marina", che cerca soci e sostenitori in modo da poter realizzare questo grande sogno (info 328.2770086, e-mail [email protected]). Qui, a due passi da Bocca di Serchio, venivano testati i ‘Maiali’, i siluri a bordo dei quali gli incursori andavano all’assalto delle marine nemiche, e si formavano con un duro addestramento gli arditi. "Fu scelto questo posto – spiega Cozzani – perché siamo a due passi da La Spezia, dal centro della Marina. I ‘maiali’, un’arma segreta, nacquero a San Bartolomeo, ma essendo nel centro di La Spezia potevano essere individuati dal nemico. Qui invece siamo vicini alla città ligure e a ridosso della tenuta del re di San Rossore, con un accesso al mare segreto. La proprietà, i duchi Salviati, si disse favorevoli e concesse questa struttura".
Da qui, dal fossato, incursori e ‘maiali’ arrivavano a Bocca di Serchio, all’altezza della casina del pescatore, dove venivano custodite batterie e sommergibili. "Da qui questi uomini partivano per le prove in mare, che duravano anche 24-30 ore. Questa struttura, dove vorremmo far sorgere il museo, era il punto di ristoro, con la saletta dove mangiavano. E dalla terrazza sparavano per festeggiare il rientro vittorioso da Gibilterra". Una casa oggi in stato di abbandono, con problemi strutturali e che per esser rimessa a nuovo necessiterà di un cospicuo investimento: si parla di circa 2 milioni per l’acquisto della struttura e il completo recupero. "La nostra idea è farci un museo e di portarci qualche ‘maiale’, visto che La Spezia vuole toglierli dal percorso pubblico: tornerebbero finalmente a casa". Ma il budget? "Serve un ingente investimento: siamo in cerca di sponsor per arrivare a circa 2 milioni tra acquisto e restauro completo. L’iniziativa piace, il Covid ci ha rallentato un po’, ma vorremmo chiudere abbastanza in fretta". A 75 anni dalla fine della seconda guerra mondiale la casa del guardiacaccia è ancora là, con i ricordi di quei giorni, ma gli anni e le mancate manutenzioni l’hanno resa in cattive condizioni. La proprietà l’ha messa in vendita e chiede 700.000 euro, ma di offerte concrete, ad ora non ce ne sono, assicurano i proprietari. Il comitato deve fare in fretta se vuole coronare questo sogno: se da altri arrivasse un’offerta ritenuta soddisfacente la struttura potrebbe esser venduta al miglior offerente.
Igor Vanni