Trovata morta in casa dopo giorni. "Per noi del quartiere era l'amica dei gattini"

A dare l’allarme i vicini: autopsia sulla salma di Giovanna Lucchesi, 83 anni

Polizia scientifica

Polizia scientifica

Pisa, 28 settembre 2020 - In via Santa Maria la conoscevano tutti e tutti le volevano bene. I ‘ciottoli’ sulla soglia del suo portone di casa erano un rito: sparivano al mattino e riapparivano a sera, pieni di cibo per i gattini del quartiere. Per tanti era "la signora dalla treccia bionda" oppure "la signora che dà da mangiare ai gattini" oppure la sosia di Virna Lisi. Giovanna Lucchesi viveva sola da quindici anni, dopo la morte del marito, Roberto Baldacci. E sola è morta, forse una settimana fa, forse di meno. Lo dirà l’autopsia. Aveva 83 anni compiuti a maggio e proprio lei che si prendeva cura dei gatti soli come lei, non aveva nessuno che la accudisse, eccetto i vicini di casa, i primi ad allarmarsi e a mobilitarsi.

Anche le cause della sua morte saranno chiarite dall’autopsia. La salma è da sabato nel laboratorio di Medicina legale. Perché nessuno sa come né quando sia morta. Giovanna era una figura di riferimento per gli abitanti della strada di via Santa Maria perché lei soleva fermarsi a chiacchierare con chi ormai le era diventato familiare, conosciuto nel dipanarsi della sua vita quotidiana piena di abitudini e di ritualità che si intrecciava con quelle degli altri: la spazzatura ai cassonetti davanti a casa, la messa ogni sera in San Michele in Borgo, la spesa nei negozi di vicinato e in farmacia. Sabato la scoperta. La vicina del piano di sopra sente un cattivo e persistente odore che arriva dal giardino. Telefona a Giovanna per sapere se anche lei lo abbia sentito o sappia di cosa si tratti. Ma la donna non risponde al telefono. Ma la luce della sua camera da letto, accesa, racconta che lei è in casa. Sono le 19.15, ma Giovanna non risponde neppure al campanello di casa. Nel frattempo la preoccupazione nel vicinato cresce: si risale all’ultima persona che l’ha vista nei giorni passati, forse venerdì. Chi lo sa.

«Giovanna era talmente presente nelle nostre vite, nelle nostre abitudini, che il fatto di ricordare l’ultimo saluto o l’ultima chiacchiera è veramente difficile. Era ‘scontata’ – spiega una vicina -, una figura storica per tutti noi della via, una certezza, insomma". Alle 20.30 i vicini decidono di chiamare la polizia: Giovanna è in casa, in camera da letto, il suo corpo in avanzato stato di decomposizione. Nessuna traccia della sua gattina, sparita forse dalla porta del giardino, aperta chissà da quanto tempo. "Era una donna coccolata da tutti, nella via – racconta una vicina -. Era una bellissima donna, somigliava a Virna Lisi. Indipendente, autonoma, curatissima, affettuosa e amabile. La sua morte ci ha colpiti e ci strazia il dolore di non averla potuta aiutare quando forse si è sentita male".

Giovanna aveva fatto la sarta in una nota sartoria che, raccontava lei stessa, aveva lavorato per il matrimonio di un Agnelli. Il marito, Roberto, invece aveva fatto il cameriere in un bar della stazione. Le forze dell’ordine stanno cercando di risalire ai parenti della donna, nel frattempo si attende l’esito dell’autopsia per organizzare il funerale. Il parroco di San Michele in Borgo, don Salvatore Glorioso, è stato avvisato dalle vicine e già ieri si era attivato con i parrocchiani. Anche il Comune potrebbe farsi carico delle esequie se non si trovano i parenti.

Eleonora Mancini