CARLO BARONI
Cronaca

Minorenne adescata, chat a luci rosse. Le indagini: 50enne finisce nei guai

L’accusa è quella di adescamento, cessione e detenzione di materiale pedopornografico. Il caso dal giudice

Polizia postale (foto di repertorio)

Polizia postale (foto di repertorio)

Pisa, 24 maggio 2024 - Senza lavoro passava tanto tempo al pc. Frequentava anche Telegram. E fu qui, è emerso, che iniziò a conversare con una ragazza che, però, era minorenne. Colloqui prima amicali che poi, con il tempo, si sarebbero fatti sempre più intimi. Fino ad arrivare a conversazioni ed allusioni a sfondo sessuale. Tra i due – secondo la contestazione della procura distrettuale di Firenze – ci sarebbe stato anche uno scambio di foto. Un’immagine in cui la giovane si sarebbe mostrata in slip lasciando intravedere un seno.

Questa conoscenza virtuale fra un 50enne del Pisano e la ragazzina (minore di 16 anni) della provincia è finita prima sotto indagine e, nelle prossime settimane, potrebbe arrivare davanti al giudice di Firenze. Ieri – per un difetto di nullità – gli atti sono tornati al pm per la formulazione della citazione a giudizio. A portare sotto la lente degli inquirenti il caso fu la madre della giovane quando la ragazzina si confidò con il genitore. Le indagini hanno ricostruito anche il periodo in cui i fatti si sarebbero svolti, abbracciando un arco temporale di alcuni mesi dall’autunno del 2022 al marzo del 2023. Il 50 enne e la minore si sarebbero anche visti di persona in una circostanza: un’occasione nella quale l’uomo le avrebbe fatto un regalo. Un contatto ci sarebbe stato, via chat, anche con l’allora fidanzatino di lei: l’uomo gli avrebbe girato quell’immagine ritenuta a sfondo sessuale che lei gli aveva mandato sulla chat. Nell’ambito dell’inchiesta è stata effettuata una perquisizione a casa dell’uomo dove sarebbero state trovate una trentina di foto a sfondo sessuale in cui sarebbero ritratti minori ed un video. Da qui la contestazione dei reati di adescamento di minore, cessione e detenzione di materiale pedo pornografico.

La difesa dell’imputato – lo assiste l’avvocato Patrizia Finis – è pronta ad offrire, si apprende, un copione con altri contorni. A partire dalla mancata consapevolezza da parte del 50enne della minore età della giovane nel periodo delle conversazioni via chat (consapevolezza che sarebbe arrivata con l’incontro di persona, dopo il quale i contatti si interrompono) e resterebbe da provare che il materiale rinvenuto nelle indagini ritragga soggetti di minore età.