Migranti minori a San Rossore "Progetto per formarli e integrarli"

Dopo il sopralluogo del prefetto D’Alessandro: "Posto bellissimo immerso nel verde e non troppo isolato". Settanta adulti in arrivo nelle ultime ore ma solo otto resteranno sul territorio e non a Pisa città.

Migranti minori a San Rossore  "Progetto per formarli e integrarli"

Migranti minori a San Rossore "Progetto per formarli e integrarli"

di Antonia Casini

Nelle ultime ore sono sbarcati 70 migranti da Lampedusa. Sono arrivati a Pisa all’aeroporto militare, con la scorta del reparto mobile di Genova. Sarebbero dovuti arrivare già domenica, ma per un problema tecnico il volo è slittato ed è stato riprogrammato. Sono 375 quelli giunti sul nostro territorio da giugno, nei mesi estivi - proprio per il meteo - si sono infatti concentrati gli arrivi, ma da gennaio in 254 hanno già lasciato la nostra provincia per dirigersi altrove. E solo otto, tutti adulti, di questo nuovo trasferimento resteranno sul territorio e non a Pisa città, saranno distribuiti negli altri centri.

Sull’accoglienza verso i minori non accompagnati va avanti, invece, l’opzione Parco di San Rossore, criticata da Ciccio Auletta - consigliere comunale Diritti in comune: Una città in comune - Unione Popolare perché

"un’area isolata".

Nei giorni scorsi sul sito della Prefettura era stato pubblicato un avviso esplorativo per complessivi 50 posti e per la durata di 6 mesi, "fatta salva l’opzione di proroga per un periodo massimo pari al primo".

Il prefetto di Pisa Maria Luisa D’Alessandro, dopo il sopralluogo, spiega l’idea: "Ringrazio l’Ente Parco che ha dato la disponibilità: è un luogo molto bello, immerso nel verde. L’amministrazione comunale ha ritenuto questa soluzione migliore del centro pisano. E con i giusti collegamenti credo che possa rappresentare un’opportunità per i giovani che vi saranno accolti. Vorremmo creare per loro un progetto di studio e formazione, anche al lavoro, che possa aiutare la loro integrazione e anche rappresentare un valore per la comunità".

Sui tempi la regia è del Ministero. Dopo aver sentito la disponibilità dai vari territori, si attende di capire i posti effettivi nei vari centri di accoglienza per poi distribuire i minori. Certo è che una volta raggiunta la maggiore età, dovranno essere ricollocati. "E la speranza è che, dopo questa esperienza, possano trovare un lavoro e integrarsi", prosegue il prefetto.