"Maxi operazione di recupero da 5 milioni a Pisa: trasparenza cercasi"

Ciccio Auletta, consigliere comunale di Diritti in Comune, denuncia la mancanza di trasparenza nell'assegnazione del Teatro Rossi a Gds Art Management e chiede chiarezza sui finanziamenti e sui soggetti coinvolti. Mercoledì in Terza Commissione Consiliare. #Pisa #TeatroRossi #DirittiInComune

"Serve chiarezza e trasparenza sull’operazione di recupero del Teatro Rossi" è quanto denuncia il consigliere comunale Diritti in comune, Ciccio Auletta, che interviene in merito all’assegnazione del teatro (chiuso nel 2021) da parte dell’Agenzia del demanio alla Gds Art Management di Guglielmo De Stasio, una società sarda. "Per il recupero dell’immobile si prevede un investimento di 5 milioni e 125 mila euro – spiega Auletta -. Di questi, 2 milioni 450 mila dovrebbero provenire dai ‘mezzi propri’ della società di De Stasio, senza che su questo ci sia uno straccio di documento che garantisca tale possibilità, tanto più che non è prevista l’accensione di alcun mutuo".

La concessione del teatro per 30 anni e con un canone annuo fisso di 24 mila euro secondo il consigliere della sinistra radicale "lascia grandissimi dubbi e ombre". Mercoledì prossimo Auletta ha annunciato che porterà la questione in Terza Commissione Consiliare. "I restanti 2 milioni e 700 mila euro circa dovrebbero provenire dai contributi di terzi, a fondo perduto – spiega il consigliere-. Peccato che ad oggi non si sa niente di chi siano questi soggetti". Nel piano si legge come inoltre siano stati avviati contatti con una Fondazione che ha come scopo il sostegno e il recupero dei Teatri sostenendone l’attività. "Chi è questa Fondazione? - chiede Auletta-. Non sappiamo chi metterà il 50% dell’investimento per il recupero, e senza che agli atti vi sia alcun accordo scritto. In parole povere, senza che vi sia alcuna garanzia sulla solidità del progetto". I dubbi e le incertezze di Auletta però non si fermano qui. "Sono stati previsti 600 mila euro nel piano per le opere strutturali e di consolidamento, visto che il precedente studio commissionato dalla Regione Toscana sosteneva che gli stanziamenti per la messa in sicurezza e per le prove di staticità avrebbero dovuto essere molto più ingenti, ci chiediamo se questi siano realmente sufficienti. Inoltre – aggiunge il capogruppo di Diritti in Comune -, la cifra stanziata per il personale è di soli 65 mila all’anno. Una cifra priva di qualsiasi fondamento, in quanto si tradurrebbe, al massimo, in appena 2 lavoratori. Per rendere nuovamente fruibile il Teatro Rossi è inoltre previsto un periodo di 3 anni, ma al contempo nell’offerta risultata vincitrice si prevede che già dal terzo anno il ricavo di gestione sia di 735 mila euro, con una previsione di 350 spettatori di media a recita per 12 rappresentazioni di prosa, 12 di cabaret e 60 concerti da realizzarsi in un anno". Numeri che non convincono il consigliere. Nel corso della commissione di mercoledì verrà discusso l’argomento di cui Diritti in Comune è primo firmatario. "L’amministrazione ha il dovere di tutelare questo bene – conclude Auletta -, monitorando questo percorso di assegnazione e recupero e mettendo i cittadini al corrente di cosa sarà il Teatro Rossi nel futuro prossimo e quali soggetti saranno coinvolti nel processo di riqualificazione".

E.M.D.P.