Una condanna a 5 anni e 8 mesi di reclusione per il 50enne insegnante, e ormai ex allenatore di volley, accusato di violenza sessuale aggravata su ragazzine minorenni. Il processo, con rito abbreviato, è stato definito ieri davanti il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Pisa Giuseppe Laghezza. Il pubblico ministero Flavia Alemi, che ha coordinato tutta l’inchiesta, aveva chiesto la condanna a 6 anni di carcere per l’uomo ritenendolo responsabile di aver praticato massaggi hot alle atlete. Secondo l’accusa l’uomo si sarebbe spinto oltre la cura di dolori e contratture, arrivando a toccare zone intime delle ragazzine che all’epoca dei fatti – siamo nel 2017 e la vicenda è avvenuta nella palastra di una squadra dell’area pisana – erano sedicenni. In altre circostanze l’allenatore avrebbe convinto le ragazzine a spogliarsi ed a togliersi il reggiseno.
Il caso, si apprende, emerse dopo i racconti in particolare riferiti dalle minori ai genitori che si rivolsero ad un legale, presentarono le querele, dando così avvio alle indagini. Le atlete furono poi sentite con le modalità di rito e di legge dalla polizia e successivamente il loro racconto venne "cristallizzato" come prova con le forme dell’incidente probatorio, durante il quale le giovani confermarono le prime dichiarazioni rese. Nel processo lampo (con il rito abbreviato è riconosciuto un terzo di sconto della pena in caso di condanna) erano due le parti civili costituite, entrambe rappresentate dall’avvocato Giulio Venturi. Ma i fatti avrebbero riguardato anche altre minori, non costituite parte civile, una delle quali assistita dall’avvocato Stefano Gianfaldoni. Per i fatti relativi a due ragazzine l’imputato è stato assolto. Il giudice ha disposto a favore della parti civili il pagamento di una provvisionale, rimandando poi al tribunale civile la quantificazione del danno. L’imputato è stato assistito dall’avvocato penalista pisano Giovanni Capria.
Carlo Baroni