Manifesto della Scienza: "La vera rivoluzione. Oltre 500 eccellenze al servizio dello Stato"

Il professor Ugo Boggi, direttore dell’Unità operativa dei trapianti dell’Aoup sarà oggi a Roma per presentare al governo Meloni il documento sottoscritto dai soci dell’Italian Scientists Association.

Manifesto della Scienza: "La vera rivoluzione. Oltre 500 eccellenze al servizio dello Stato"

Manifesto della Scienza: "La vera rivoluzione. Oltre 500 eccellenze al servizio dello Stato"

di Gabriele Masiero

PISA

"Una rivoluzione che può cambiare l’approccio alle questioni determinanti per la vita dei cittadini". Così Ugo Boggi, direttore dell’unità operativa di chirurgia generale e dei trapianti dell’Aoup, presenta l’iniziativa che si svolgerà oggi a Roma, "La Scienza al centro dello Stato" promosso dalla Italian Scientists Association (Isa, sigla che riunisce oltre 500 tra Top Scientists e professori universitari che superano le soglie da commissario dell’abilitazione scientifica nazionale, durante la quale presenteranno alle istituzioni e ai decisori politici il "Manifesto della Scienza", documento elaborato dai soci Isa che affronta i principali temi di interesse del nostro tempo.

Perché parla di evento rivoluzionario?

"È la prima volta nel mondo che il primato della scienza viene riconosciuto così a pieno anche a chi è chiamato di a prendere decisioni nell’interesse dei cittadini. Il documento che abbiamo elaborato, io sono tra i firmatari, affronta varie discipline scientifiche in tutti i campi (dalla medicina, alla botanica, all’economia) si propone di suggerire modalità di approccio alle diverse questioni fondate su un modello scientifico riconosciuto. Per dirla con uno slogan, è la scienza che si mette al servizio del Paese e dei cittadini. Non di un governo, ma a disposizione della collettività".

Concretamente quale sarà il compito dell’associazione? "L’obiettivo con il quale si è costituita è mettere insieme competenze che possano fornire consigli utili ai decisori politici su alcuni tra i principali temi di interesse del nostro tempo. Non a caso all’iniziativa di domani sarà presente anche la premier Giorgia Meloni edi esponenti di spicco del suo governo e che a capo della nostra associazione ci sia un personaggio come Antonio Salvatore Uricchio, che guida anche l’Anvur, l’agenzia nazionale di valutazione della ricerca universitaria. Ma il fatto nuovo è che non siamo l’emanazione di un governo, ma mettiamo a disposizione dello Stato, cioè fella collettività, indipendentemente dal colore politico del governo in carica, le competenze di decine di scienziati che nel loro campo hanno prestigio e riconoscimento a livello internazionale per la qualità della loro attività scientifica". A proposito di suggerimenti, è di questi giorni l’appello di un pool di scienziati per salvare la sanità pubblica.

"E’ un tema rilevantissimo che conosco bene perché è il mio mondo. Prima di fare qualunque altra valutazione è necessario partire da una premessa: il nostro sistema sanitario, così com’è, è stato disegnato nel 1978 ed è chiaro che quasi 50 anni dopo la sua entrata in vigore ha bisogno di essere aggiornato, ma non è solo un tema di finanziamenti (pur importantissimo). Serve un pit stop per ridisegnare l’architettura organizzativa adeguandola alle nuove esigenze, a cominciare proprio dai progressi della medicina, fino ai nuovi strumenti tecnologici che consentono una maggiore qualità delle cure. In questo nuovo contesto deve essere calato anche il tema delle risorse in rapporto al Pil. Ma senza un ragionamento complessivo ogni provvedimento rischia di essere una toppa e non una soluzione su larga scala"