Maltrattamenti e minacce in classe Sostituita l’insegnante di sostegno

Il provvedimento comunicato dal dirigente dell’istituto comprensivo ai genitori, che avevano sporto denuncia. La psicologa della polizia incontra il bambino e la famiglia. La Procura valuta eventuali risvolti penali

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Cambia l’insegnante di sostegno di Luca (nome di fantasia, ndc) il bambino di terza elementare di un Istituto Comprensivo cittadino, da oltre un mese a casa in seguito al rapporto difficile, conflittuale con l’ormai ex docente di supporto: ripetute minacce di note, i piedi del piccolo pestati e tenuti fermi in una occasione da quelli della maestra, "accuse" di cattiveria, l’avvertimento perentorio, "non dire nulla ai genitori". E’ stato Luca sempre più nervoso intorno alla metà di febbraio, al ritorno da scuola, a raccontare questi episodi al babbo e alla mamma, sbigottiti e allarmati.

La novità – il cambiamento del docente di supporto – è stata comunicata dal dirigente scolastico ai genitori di Luca i quali già prima dell’esposto-querela sulla vicenda presentato in questura avevano rappresentato all’Istituto la necessità di far affiancare il figlio da un nuovo insegnante di sostegno "in modo da evitare incontri con la maestra e far continuare al bambino il percorso scolastico in tranquillità e sicurezza".

Luca, lo ricordiamo, è seguito dall’Asl: gli è stato infatti diagnosticato un ‘disturbo da deficit di attenzione con iperattività’.

Da qui la necessità del supporto scolastico, di un " atteggiamento pedagogico volto a incoraggiare il bambino, a sostenerne l’autostima, enfatizzando i risultati e i piccoli miglioramenti raggiunti. Quando frutto di impegno".

E anche la dottoressa dell’azienda sanitaria in una lettera all’Istituto Comprensivo e ai genitori ha sollecitato garanzie "di una frequenza il più possibile continuativa per l’integrazione scolastica e l’apprendimento".

Questo nell’immediato, sul fronte scolastico. Con altre possibili determinazioni interne, di carattere disciplinare.

Ovviamente però l’esposto-querela dei genitori ha già messo in moto il meccanismo dell’accertamento di eventuali profili di responsabilità penale. A qualsiasi livello.

La procura ha delegato l’indagine alla polizia, presto (forse già oggi) la psicologa della questura potrebbe incontrare i genitori e il bambino, per accertare natura esatta e veridicità degli episodi raccontati.

Episodi già ‘testati’ da una consulente di parte incaricata dai genitori di "accertare le pratiche ducative e didattiche dei docenti" di Luca, "in specialmodo di quella messa a disposizione per integrare il team". Incarico espressamente affidato dal legale dei due genitori, avvocato Barbara Gualtieri.

La relazione firmata dalla dottoressa Cristiana Cecchini, specializzata in pedagogia clinica, è già allegata agli atti del fascicolo.

giovanni spano