
L’ombra della mafia Revocato il subappalto a un’azienda pisana "Ora diteci perché"
Un’azienda della provincia di Pisa incaricata, in regime di subappalto, di svolgere lavori stradali in diverse località tra la Valdera e la zona del Cuoio, si è vista revocare l’autorizzazione agli affidamenti da parte della Provincia. E’ stato il gruppo consiliare de La città delle persone (Paolo Martinelli, Emilia Lacroce e Gianluca Gionfriddo) a rendere pubblica la vicenda chiedendo formalmente all’amministrazione provinciale il motivo della revoca ai sensi dell’articolo 80 del codice degli appalti "che prevede la sospensione delle ditte dagli appalti in caso di reati gravissimi, tra cui la presunta corruzione e i presunti legami con associazioni di tipo mafioso: abbiamo scritto alla Provincia per conoscere a quale tra i reati inclusi nell’articolo 80 si riferisca la misura, perché crediamo che sia un fatto assolutamente di pubblico interesse". Nei prossimi giorni, dunque, l’ente risponderà formalmente ma stando a quanto si è appreso l’azienda in questione è stata esclusa dalla prefettura, al termine di un’istruttoria, dalla cosiddetta white list, ovvero l’elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa. La comunicazione della prefettura, oltre che alla Provincia, è stata inoltrata anche alla Regione Toscana e a tutti i Comuni ed enti pubblici del territorio. "Rivolgiamo un plauso e pieno sostegno all’operato della Provincia - aggiungono Lacroce, Martinelli e Gionfriddo - che ha tempestivamente ed efficacemente messo in atto le misure di prevenzione previste dalla legge. Si tratta di un esempio di quanto tali meccanismi di prevenzione siano preziosi. È fondamentale potenziarli, rendendo Pisa capofila di sperimentazione di buone prassi antimafia e anticorruzione, implementando sistemi di costante monitoraggio di appalti e subappalti, soprattutto in opere di rilevanza strategica, agendo in sinergia con la prefettura e gli altri organi preposti e promuovendo tavoli di concertazione di buone prassi antimafia e anticorruzione".
Infine, i consiglieri comunali precisano di avere "chiesto chiarimenti anche per conoscere se la ditta coinvolta sia collegata anche ad appalti che riguardano direttamente o indirettamente il territorio del Comune di Pisa". "La comunicazione della prefettura - conclude Massimiliano Angori, presidente della Provincia - è arrivata solo qualche giorno fa e la reazione degli uffici è stata più che tempestiva: sono orgoglioso che questo avvenga alla vigilia di una data simbolica come il 19 luglio, anniversario della strage di via D’Amelio dove la mafia uccise Paolo Borsellino e la sua scorta".
Gab. Mas.