REDAZIONE PISA

"L’impegno dell’Opa e di Pisa sia di esempio per altre città"

Margherita, che per prima ha scalato la Torre Pendente in spalla a babbo Junio, e Franceschino che due anni dopo ha ripetuto l’impresa: "Fondamentale rendere il tema della disabilità sempre più sentito".

Franceschino in Piazza; sopra Margherita e babbo Junio (. foto Del Punta per Valtriani

Franceschino in Piazza; sopra Margherita e babbo Junio (. foto Del Punta per Valtriani

"L’impegno dell’Opa per le persone con disabilità è noto, speriamo che sia d’esempio anche per altre città". Nel marmo della Torre sono simbolicamente scolpite due date: 7 settembre 2022 e 10 settembre 2024, quando Margherita e Franceschino salirono tutti i 297 gradini del campanile nonostante la disabilità. Proprio il padre della bimba e il giovane che hanno toccato con mano l’impegno dell’Opa per l’inclusività commentano con soddisfazione le novità che mirano a rendere la Piazza dei Miracoli un patrimonio anche di accessibilità. "L’interessamento dell’Opa verso le persone con disabilità - afferma Junio Caselli, che ha portato sua figlia Margherita sulle spalle fino alla cima alla Torre di Pisa - lo abbiamo percepito quando abbiamo avuto il piacere di incontrarli. Ero al corrente della loro anima inclusiva e non mi stupisce per niente che coloro che si prendono cura di un patrimonio dell’umanità abbiano una visione più ampia di questo tema. A maggior ragione - continua - visto che i concetti di accoglienza e inclusione sono di stampo cattolici: la chiesa delle origini è stata la prima istituzione che ha attribuito il diritto alla vita alle persone con disabilità grazie all’imperatore Costantino". Caselli coglie la palla al balzo per fare anche un appello al Comune di Pisa sul tema delle persone con disabilità: "L’Opera primaziale è un’eccellenza da questo punto di vista dalla quale le istituzioni cittadine dovrebbero prendere esempio. Le difficoltà delle persone con disabilità sono una realtà che va affrontata realmente e con interesse, cercando di abbattere le barriere architettoniche e tutelando maggiormente chi vive in questa situazione. L’Opa - conclude - percepisce l’inclusione come una necessità inderogabile per l’essere umano, sarebbe bello se il Comune facesse lo stesso".

Lo spirito dell’ente è stato percepito anche da Francesco Michelotti, che proprio ieri è tornato a vedere quella stessa Torre, scalata neanche due mesi fa, illuminata per la Giornata della Disabilità. "L’impegno dell’Opera primaziale è fondamentale per rendere il tema della disabilità sempre più sentito dalla popolazione - dice Franceschino -. Le novità che hanno presentato per una Piazza dei Miracoli sempre più accessibile rappresentano un passo enorme per l’inclusione in città e sogno che il lavoro dell’Opa renda Pisa apripista anche per le altre città. La mia associazione ‘Go Franceskino go’ - conclude - è a disposizione per qualsiasi supporto e aiuto: noi ci mettiamo la faccia come testimonial per promuovere il messaggio che l’inclusione e l’accessibilità sono una battaglia di tutti e per tutti".

Mar.Fer.