L’emergenza degli anziani più fragili. Sono 5.800: assistenza a rischio

A Pisa il record di over 65 non autosufficienti di tutto il territorio dell’Asl Toscana Nord Ovest, con un infermiere di famiglia ogni 4mila abitanti. Troppo pochi rispetto alle necessità e alle aree da coprire .

L’emergenza degli anziani più fragili. Sono 5.800: assistenza a rischio

L’emergenza degli anziani più fragili. Sono 5.800: assistenza a rischio

Lo dice la dirigente sindacale del Nursind, Elisa Bandecchi. Dei 4400 anziani, la porzione più consistente è quella degli over 85 che sono in numero pari a 2600. "Le risorse sono poche per poter svolgere bene il lavoro anche dal punto di vista qualitativo; va infatti tenuto conto che gli infermieri di famiglia, prendono spesso in carico l’intero nucleo familiare. Non solo dobbiamo pianificare, programmare, prevenire ed assistere, in questo caso l’anziano, ma dobbiamo farci carico anche degli aspetti sociali dello stesso assistito che essendo anziano è al tempo stesso soggetto fragile e con più patologie. Se poi l’anziano è anche solo, ci preoccupiamo affinché abbia una rete di relazioni sociali". Insomma l’infermiere di famiglia diventa un "super jolly" o l’asso nella manica del sistema sanitario e se poi ci si mette che è in capo a loro la "supervisione" del parco auto, ecco che la qualità di prestazione non può essere ai livelli sperati o auspicati. "Ci vogliono più risorse sul campo e risorse giovani. Gli infermieri non godono di chissà quale immunità, anche loro si ammalano, sono soggetti ad infortuni ed a gravidanze, hanno il diritto alle ferie. Ora ci avviciniamo alla Pasqua, e nonostante la più oculata programmazione delle ferie, chi rimane si deve far carico del lavoro di altri colleghi". La questione si complica in zone come Valdera e ValdiCecina. "Il territorio è enorme e lo stesso infermiere di famiglia presta servizio anche nel distretto sanitario". Insomma sembra che l’esperienza Covid ed il Pnrr non abbiano dato i frutti occupazionali tanto attesi. "Col Covid, si è avuto un flebile aumento di personale. Ma oggi, si è volatilizzato. Alla ribalta c’è il debito nella sanità regionale. Il comparto infermieristico col Covid, ha lavorato fino a 12 ore consecutive. Tutto è finito nel dimenticatoio". Daniela Puccini del Tribunale del malato rincara la dose: "La Corte dei Conti ha bacchettato il Governo per i fondi alla sanità del Pnrr che vanno alle infrastrutture e non al personale. Si continua ad inaugurare stanze, stanzoni, case della salute o di prossimità ma il personale è sempre lo stesso. Di base lo si sposta e basta. Riceviamo segnalazioni da famiglie disperate per i propri anziani dimessi dagli ospedali. Le così dette dimissioni protette rimangono spesso mera teoria. L’assistenza domiciliare è poi spesso delegata a cooperative convenzionate. Ciò che consiglio a chi si imbatte in queste difficoltà è di non rassegnarsi: scrivete, fatevi sentire. La rassegnazione è la peggiore malattia".

Carlo Venturini