Le aggressioni e la psichiatria: "Paul Seung romperà il silenzio"

Nei giorni scorsi c’è stato un altro episodio proprio nel reparto dove fu aggredita e uccisa Barbara Capovani. Intanto nei prossimi giorni riprenderà il processo a carico del 36enne di Torre del Lago accusato di omicidio.

Le aggressioni e la psichiatria: "Paul Seung romperà il silenzio"

Le aggressioni e la psichiatria: "Paul Seung romperà il silenzio"

Mentre le aggressioni continuano e a Pisa, quella deflagrata in omicidio è davanti ai giudici del tribunale, c’è un recente sondaggio dei sindacati Anaao-Assomed, diffuso in occasione della Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari che è ragione di allarme e riflessione: secondo il sondaggio l’81% ha subito aggressioni. Di questi, il 23% riferisce di tipo fisico, il 77% verbale. Pronto Soccorso e Psichiatria sono i reparti dove – stando ai dati – si registra il maggior numero di episodi da parte dei pazienti e dei loro parenti. Nei reparti di psichiatria è il paziente ad aggredire. Il dato è preoccupante e impone iniziative per la tutela dei lavoratori. Pisa, infatti, proprio in queste ore, fa i conti con una nuova aggressione: una psichiatra è stata aggredita da una paziente, nello stesso reparto dov’è stata uccisa la collega Barbara Capovani. Delitto di cui è accusato il 36enne di Torre del Lago Gianluca Paul Seung. La professionista – secondo quanto ricostruito dall’inchiesta – doveva pagare il fatto di aver firmato le sue dimissioni quattro anni prima. Lo scorso 21 aprile, nel tardo pomeriggio, secondo la ricostruzione degli inquirenti, Seung si era appostato nelle vicinanze della clinica psichiatrica del complesso del Santa Chiara in attesa che la psichiatra, terminato il turno di lavoro, uscisse dalla struttura per tornare a casa.

Una volta arrivata alla propria bicicletta, l’omicida la assalì alle spalle colpendola più volte. Per l’accusa Seung si scagliò contro la Capovani come una furia: Incastrato dalle indagini coordinate dal pm Lydia Pagnini, il 36enne che sui social si definiva sciamano, è sempre rimasto trincerato dietro un ostinato silenzio e si trova nel carcere di Livorno. Ma nelle prossime settimane potrebbe parlare ai giudici. Il 15 maggio dovrebbe essere esaminato lo stesso imputato che ha chiesto, difeso dagli avvocati Parrini e Ratti, di parlare alla corte.

C. B.