Lutto nel mondo del calcio pisano per la scomparsa, a 75 anni, di Mario Del Moro. Ex calciatore di ruolo attaccante, nella sua carriera ha giocato in varie squadre professionistiche tra le quali Siena, Pontedera, Torres, Reggiana, Cuoiopelli, Marinese e Uliveto. Mario Del Moro si è spento in in ospedale a causa delle gravi condizioni di salute che si erano venute a creare nelle ultime settimane. Tra i giocatori che ha allenato e fatto crescere c’è anche Andrea Favilli, presente al funerale che si è svolto lunedì 7, in una cerimonia partecipata nella chiesa di San Marco. La figlia Silvia Del Moro ha ricordato così suo padre: "Mi ha colpito l’affetto che gli hanno dimostrato tutti ai funerali - dichiara Del Moro -. Ci hanno toccato in famiglia le tante testimonianze di ragazzi che si ricordano gli insegnamenti di vita e calcistici da parte di mio padre. Abbiamo percepito una grande vicinanza. Come nonno ha cresciuto i miei figli come un padre. Era molto affezionato a loro. Andrea è portiere e suo nonno lo ha fatto crescere tanto. Vogliamo infine ringraziare sia l’Urbino Taccola, sia lo Zambra che ci sono state molto vicine".
Del Moro infatti lascia non solo la figlia Silvia, ma anche i nipoti Gaia e Andrea, quest’ultimo giovane promettente portiere in forza all’Urbino Taccola, società molto legata a Del Moro che ha espresso il proprio cordoglio dimostrando in questi giorni grande affetto e vicinanza alla famiglia. "Ci ha lasciati Mario Del Moro, attaccante biancorosso negli anni ‘70, e caro nonno del nostro portiere Andrea Cocozza. Da parte di tutto l’Usd Urbino Taccola, alla famiglia Del Moro e alla famiglia Cocozza, le più sincere e affettuose condoglianze", ha scritto l’Urbino Taccola in una nota. Dopo il calcio giocato Mario Del Moro infatti aveva proseguito la sue passione calcistica come allenatore, sedendosi sulle panchine di Pontedera, Zambra, Cuoiopelli e Marinese e molte altre. Negli ultimi anni aveva assunto anche il ruolo di DS nella Società Zambra. Il fratello, Alfredo Del Moro, ex calciatore dilettantistico, ricorda così Mario: "Era una persona eccezionale, un fratello che mi ha insegnato anche a giocare a calcio - ammette Alfredo Del Moro -. Sono sempre stato affezionato a lui, litigavamo anche come fanno tutti i fratelli, ma ci volevamo sempre bene e si faceva regolarmente la pace. Ho seguito tanto mio fratello nel corso della sua carriera calcistica. Posso dire che ha dedicato una vita intera per il calcio, era tutto il suo mondo. Quando ha smesso infatti ha continuato a fare l’allenatore e ha guidato anche i pullman del vecchio Cpt".
Michele Bufalino