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La sicurezza stradale e le giuste parole
Tante domande, molti dubbi, diverse posizioni. E’ il confronto tra categorie diverse. Si è svolto ieri mattina a Palazzo Blu il convegno "Verso Città30: il contributo di un giornalismo consapevole in tema di sicurezza stradale" organizzato da Fiab, ordine dei giornalisti della Toscana e La Nazione. Ricchi gli interventi seguiti anche da tante testimonianze di familiari di vittime di scontri stradali. Protagonista il linguaggio che crea poi informazione e cultura. Sono intervenuti Stefano Guarnieri (associazione Lorenzo Guarnieri onlus e autore del "Valore delle Parole" - ed. Giunti), Gianni Lombardi (creatore blog Benzinazero), e i giornalisti Simona Bandino, Alessio Carli (50Canale) e Giampaolo Marchini (presidente Odg della Toscana). Ha moderato Marco Avvenuti, Full professor, PhD direttore dell’unità di ricerca di Pisa del Cini.
Proprio dell’importanza delle parole ha parlato Marchini: "I corsi organizzati dall’ordine devono essere un arricchimento e non un obbligo". E ha fatto alcuni esempi citando la differenza tra conflitto e guerra che vengono utilizzati come sinonimi ma non lo sono. E le linee guida da seguire facendo informazione: "Bisogna appassionarsi alla verità, raccontando quello che è accaduto". Poi Lombardi che ha citato qualche dato e alcuni costrutti utilizzati spesso dai media, come "strada killer, curva assassina, auto impazzita". Quindi il padre di Lorenzo ucciso nel 2010 a Firenze. "Gli scontri sono la prima causa di morte tra i giovani". I giornalisti Bandino e Carli hanno raccontato le tante esigenze di redazione e come poter conciliare tutto. Quindi, le linee guida lanciate, alcune al momento irrealizzabili ma sulle quali, la promessa, i giornalisti cercheranno di riflettere e dalle quali prendere spunto.