FEDERICO
Cronaca

La sicurezza e la vita siano la priorità

Federico

Giordani*

In questa giornata in cui il mondo ricorda tutte le vittime della strada, dedichiamo questo evento a 3 ragazzi di giovanissima età, nostri figli, vostri amici, tre nostri concittadini (la riflessione è a nome di tutte e tre le famiglie, ndr). Gabriele Maltinti, 17 anni il 27 agosto 2017. Leonardo Giordani, 17 anni il 16 luglio 2019. Lorenzo Mori 16 anni, il 6 giugno 2021. Per un genitore il figlio è la proiezione di sé stesso nel futuro, un futuro che improvvisamente per noi si è spento nell’istante in cui abbiamo materializzato la notizia: "Non rivedremo più nostro figlio". Da 16 anni l’Onu celebra questa giornata per ricordare le persone uccise o gravemente ferite, per riconoscere il lavoro dei servizi di emergenza, per promuovere azioni preventive, per richiamare l’attenzione sulla risposta legale, di solito banale verso le vittime e i familiari. Noi genitori delle vittime della strada siamo qui per coltivare un sentimento di speranza. Non c’è cosa più lacerante che perdere un figlio e la parte che fa più male è perderlo in modo assurdo, in strada. In strada non si deve morire. Si va in strada per vivere, per giocare, per andare a scuola, a lavorare e ancora per fare sport, per andare in vacanza. La strada fa parte della nostra vita. Siamo tutti persone, non siamo auto, moto, bici… Pedone investito da un’auto si legge. Non è l’auto che investe, l’auto è il mezzo, alla guida c’è stata una persona. Se non direttamente coinvolti accettiamo tutto come se fosse una normalità, un’ovvietà, una fatalità, ma non lo è. Non è normale che un’auto investa un pedone. Non è ovvio che un ragazzo in vespa perda la vita perché qualcuno esegue una manovra pericolosa. Non è una fatalità se un ragazzo in scooter viene trovato privo di sensi al margine di una strada fortemente sconnessa. Non è normale perdere un figlio, un genitore, un amico perché stava vivendo normalmente la sua vita. La vita di tutti noi deve tornare ad essere la priorità anche quando stiamo dentro un’auto, in sella ad una moto, uno scooter, in bicicletta o a piedi.

*Padre

di Leonardo