La politica torni ad occuparsi anche di sport

Lorenzo

Bani*

Durante la campagna elettorale ritengo opportuno che si parli anche di sport. Siamo felici delle vittorie dei nostri atleti e dello stupendo risultato della nazionale di pallavolo, ma esiste anche lo sport per tutti come inclusione e coesione sociale. Dobbiamo fare di più se riteniamo lo sport fattore di benessere e di qualità della vita. Uno sguardo particolare dobbiamo rivolgerlo alle società sportive, presidi di formazione e integrazione, che devono essere aiutate dopo le gravi ripercussioni dovute alla pandemia e oggi all’aumento dei costi dell’energia. Gli impianti devono rimanere aperti ,non possono chiudere o a far pesare agli iscritti e agli utenti, e quindi alle famiglie, i rincari. Occorre a questo proposito che nei 12 miliardi di euro previsti per gli aiuti per il caro bollette siano compresi anche gli impianti sportivi. E le società a responsabilità limitata sportive senza fine di lucro sono imprese con dipendenti e utenti che hanno bisogno di essere sostenute per non rischiare di sparire. Inoltre a gennaio è prevista la nuova normativa sul lavoro sportivo: il decreto attuativo con le norme di accompagnamento graduale alla riforma si è bloccato per la caduta del governo. Che succederà? Ancora una volta le società sportive si troveranno di fronte a nuovi impegni e responsabilità. Invito gli eletti a porsi questi problemi perché ogni successo sportivo nasce dal lavoro continuo e appassionato delle associazioni sportive dilettantistiche e e delle società a a responsabilità limitata sportive. Un Paese civile deve garantire a tutti il diritto allo sport, specialmente alle categorie più svantaggiate ed emarginate. Per questo lo sport sociale deve essere una priorità per chi si candida a sedere nel nuovo Parlamento che scaturirà dal voto del 25 settembre.

*Presidente Uisp Toscana