REDAZIONE PISA

La piazza del Castelletto intitolata a Luciano Lischi

Qui aveva sede la casa editrice dell’editore, giornalista e uomo di cultura pisano

C’è scritta una pagina importante di storia pisana in quella piazzetta che si affaccia su via Ulisse Dini dove e stata scoperta la targa che la intitola a Luciano Lischi, editore, tipografo, giornalista e uomo di cultura nel senso più ampio del termine. E’ lì che grazie alle sue intuizioni editoriali hanno visto la luce opere di scrittori come Carlo Cassola e Giorgio Bassani, ed è lì che hanno preso forma testi fondamentali su Pisa. E basta citare il “Forma Pisarum” di Emilio Tolaini per avere esatta dimensione dello spessore dei libri pubblicati dalla casa editrice Nistri&Lischi, fondata nel 1780 ed a cui Luciano Lischi, a partire dal dopoguerra, ha dedicato il suo impegno. Oggi in quello stabile dove tutto ciò è accaduto c’è una sede della Normale, ma è giusto che di quello che è stato il suo passato rimanga memoria. Per questo, grazie a una iniziativa del Rotary club di Pisa di cui Luciano Lischi è stato socio e presidente, ieri mattina è stata scoperta la targa che intitola la piazzetta al suo nome. Una semplice cerimonia alla quale hanno partecipato i figli Sandra, Lucia e Michele, aperta dal vicesindaco Raffaella Bonsangue che ha ricordato il talento dell’editore e il suo amore per Pisa. Un sentimento confermato dalle battaglie in nome della tutela ambientale che portarono alla nascita del Parco Naturale. Dopo il presidente del consiglio comunale Andrea Gennai, è stato il presidente del Rotary Club di Pisa Giuseppe Bentivoglio a ricordare la figura di Luciano Lischi, socio del club pisano e le iniziative che nel tempo lo hanno visto protagonista. Ha concluso la figlia Sandra Lischi. Poi, durante la conviviale del club, Filippo Motta, amico della famiglia Lischi, ha rievocato quella persona straordinaria che è stata Luciano, come del resto hanno testimoniato i molti presenti alla cerimonia. Oltre ai soci del Rotary c’erano due ex sindaci, Paolo Fontanelli e Marco Filippeschi, gli accademici dei Lincei Salvatore Settis e Umberto Laffi, e ancora Fabrizio Franceschini, Silvia Panichi, Lucia Tongiorgi, tanto per citarne alcuni. Significativo il messaggio dell’editore Pierfrancesco Pacini, impossibilitato a intervenire, che ha voluto ricordare “l’amico e collega di grande valore, l’imprenditore.