La partita di Paolo Martinelli "Sono io il vero civico Per una città più aperta, solidale e sostenibile"

La partita di Paolo Martinelli  "Sono io il vero civico  Per una città più aperta,  solidale e sostenibile"

La partita di Paolo Martinelli "Sono io il vero civico Per una città più aperta, solidale e sostenibile"

di Paola Zerboni

PISA

Cosa ha pensato quando si è capito che sarebbe stato ballottaggio?

"Che abbiamo fatto un capolavoro, una grande impresa in cui pochi, soprattutto a destra, credevano. Pensavano di avere la vittoria in tasca invece, con una campagna dal basso, quartiere per quartiere abbiamo coinvolto centinaia di pisani fin dal programma. È nato un entusiasmo che da anni non si vedeva".

Come ha passato queste ultime due settimane?

"Tra le persone, in tutti i quartieri. Subito dopo il ballottaggio, sui social abbiamo lanciato un appello a partecipare a chiunque volesse. Il risultato è che oltre 500 volontari si sono uniti in pochi giorni, e stanno andando casa per casa e in tutti i luoghi di ritrovo a condividere il nostro progetto per la Pisa del futuro".

Che messaggio vuol mandare 1) a chi l’ha votata al primo turno; 2) a chi ha votato per uno dei candidati rimasti fuori; 3) a chi non è andato a votare?

"A chi mi ha votato chiedo di tornare a votare e di portare almeno un’altra persona che non ha votato al primo turno. Se mettiamo insieme i voti di chi non ha scelto Conti ne mancano davvero pochissimi per vincere. Al ballottaggio si parte da zero a zero, ogni esito è possibile e spesso le previsioni si ribaltano, come a Udine. In troppi non votano perché credono di non contare, di non incidere. Se vinceremo ogni voce conterà, perché le decisioni verranno prese con il coinvolgimento diretto dei cittadini, attraverso una partecipazione vera e strutturata. Non ci si può accontentare delle asfaltature. L’attuale amministrazione non ha affrontato questioni come l’emergenza casa, il sostegno alle imprese e ai negozi, ha ridotto gli eventi e gli spazi culturali e in centro i residenti sono soffocati dal traffico e senza parcheggi. Per non parlare della sicurezza, che è oggettivamente peggiorata".

Nei giorni precedenti il primo turno si sono visti a Pisa i big della politica nazionale. Ora no. Secondo lei perché? E qualcuno si è comunque fatto sentire?

"Io sono un candidato civico, che è sostenuto anche da alcuni partiti. Quindi bene i sostegni di leader che sono arrivati e continuano ad arrivare. Oggi per noi la priorità è il dialogo coi pisani e fare rete con gli amministratori. Sono arrivati sostegni di sindaci da nord a sud, con cui siamo pronti a collaborare. Milano, Torino, Bologna, Udine, Verona, Savona, Catanzaro, Livorno e tutti i comuni dell’area pisana. Pisa uscirà dall’isolamento provinciale in cui è piombata e tornerà protagonista di progetti d’area vasta".

6osa le ha dato più fastidio di quanto dichiarato o fatto dal suo sfidante in queste due settimane?

"Mi fa sorridere quando parla di me come se fossi il passato. Sono del 1983, non ho mai avuto tessere di partito e sono completamente indipendente. Lui ha oltre 30 anni di storia nei partiti, dall’MSI ad Alleanza nazionale fino alla Lega, forse oggi Fratelli d’Italia. È curioso che dia patenti di civismo. Poi il grave comportamento degli esponenti di destra in commissione elettorale, che gridano ai brogli come Trump e sono arrivati a far piangere una presidente di seggio e a dover far intervenire le forze dell’ordine per placare gli animi. Conti si smarchi, riconosca il voto democratico e smentisca prima di domenica che, in caso di sconfitta, farà ricorso al Tar, come dicono i suoi".

Rimarchi tre differenze fondamentali tra il suo progetto di città e quello del suo avversario...

"La nostra idea di città è aperta alla partecipazione e alle collaborazioni con altri territori, la sua è chiusa e isolata. Nella sua idea di città ci si occupa solo di asfalti, nella nostra anche delle persone che su quelle strade camminano. Il modello di città che ha realizzato è pieno di traffico e senza parcheggi, il nostro è un modello di città sostenibile, con più mezzi pubblici e ciclabili".

Che farà sabato? Pensa che riuscirà a dormire?

"Starò con i miei tre figli e mia moglie. Ne sento un gran bisogno".

Ha già prenotato le vacanze?

"No, perché spero e credo che sarò molto impegnato a far ripartire la città".

Gliel’abbiamo già chiesto, ma, come si dice, ‘repetita juvant’: perché i pisani dovrebbero scegliere lei?

"Per avere un buon sindaco che si occupi dell’emergenza abitativa, di garantire servizi in tutti i quartieri, di governare con la partecipazione e perché abbiamo due proposte importanti nate dai confronti nei quartieri: lavoreremo a rendere gratuite le mense di asili e scuole comunali per le famiglie di reddito medio-basso ed erogheremo contributi per chi vorrà aprire nuovi negozi nei quartieri, soprattutto periferici".