di Gabriele Masiero
PISA
Quando lo show comincia il più è stato fatto. Emilia Torcini, giovanissima designer di Pontedera (Pisa) affetta da paralisi cerebrale infantile è stata una degli ospiti di "Stelle in giardino. L’universo ispira", la sfilata di alta moda andata in scena venerdì sera al Giardino Scotto di Pisa, patrocinata dal Comune con l’assessore alle pari opportunità e politiche attive del lavoro, Gabriela Porcaro e con ospite d’onore la maison Pierre Cardin.
Prima ancora di presentare la sua storia Emilia ha incontrato il presidente e direttore artistico della maison, Rodrigo Basilicati Cardin, e scambiata con lui i contatti: un lungo colloquio che potrebbe perfino trasformarsi in collaborazioni future. Perché, ha spiegato Torcini al pubblico che gremiva il giardino, "non bisogna vergognarsi di ciò che siamo e il mondo della moda è proprio questo: la bellezza di essere unici ed è proprio accattivante essere diversi".
Emilia, ha 27 anni, ed è nata con una paralisi cerebrale, che però non le ha impedito di diventare ciò che sognava fin da bambina: oggi lavora come modellista per il gruppo Florence nella sezione Giuntini. Ha creato una collezione trasformando busti ortopedici di scarto in icone di stile. "Ho usato questi materiali di scarto come stilista per renderli unici - ha spiegato - perché la moda aiuta a essere se stessi, senza maschere. Nella collezione ho utilizzato modelli non solo per i giovani ma anche per l’età matura: la moda abbraccia tutti a 360 gradi".
E alla fine i complimenti più belli li ha ricevuti proprio dal pronipote di Pierre Cardin, l’erede che da qualche anno guida la maison fondata dallo stilista italofrancese: "Ho trovato le idee di Emilia molto interessanti - ha detto Basilicati Cardin - perché lei parlava di come dobbiamo rompere un po’ gli schemi e anche questo è il mio pensiero. Nella sua sfilata ha portato modelle di ogni età, anche io ho fatto altrettanto nelle nostre ultime 4 sfilate: ho trovato la sua creatività perfettamente in linea con il nostro modo di pensare, capace di guardare sempre all’innovazione e al progresso".
Non a caso la serata è stata punteggiata da vari momenti tra loro diversi ma uniti da un unico fil rouge: quello della moda e dello sviluppo. Gli abiti di Cardin guardano allo spazio e alla corsa alla luna come metafora di sviluppo. E a parlarne in passerella è arrivato anche l’astronauta Paolo Nespoli: "L’assenza di gravità ti cala in un’altra dimensione e ti regala un diverso punto di vista: noi andiamo nello spazio da tecnici, da ingegneri, ma quando siamo lassù sentiamo la mancanza della creatività e dell’arte. E la moda è un pezzo d’arte".