REDAZIONE PISA

"La mia promessa è di combattere"

"Non ci può essere ansia o attesa più dolce di quella che stiamo vivendo: stiamo per partecipare ai Giochi Olimpici. Chi l’avrebbe mai potuto dire qualche anno fa? Non vedo l’ora di arrivare al villaggio olimpico per rendermi conto che non è un sogno". Sara Cirelli, nata a Pisa il 20 aprile 1991, non sta letteralmente nella pelle: quando a 18 anni, in seguito a un brutto incidente, i medici le spiegarono che le condizioni del ginocchio non le avrebbero più consentito di svolgere attività agonistica, il mondo sembra essersi fermato. Prima del graduale ritorno in palestra e la scoperta del sitting volley: "Da quel momento è stato tutto una conquista – spiega Sara -. Gli scudetti con il Dream Volley, la convocazione in nazionale, i tornei internazionali. E adesso le Olimpiadi. Se penso che tutta Italia potrà vederci giocare in diretta mi vengono i brividi".

La pallavolista non nasconde le emozioni "accumulate nelle due settimane nelle quali i nostri colleghi hanno stupito il mondo interno, conquistando 40 medaglie per l’Italia e sfoderando prestazioni pazzesche. I loro risultati saranno un trampolino di lancio per le nostre ambizioni". Con una responsabilità in più: "Quella di essere la prima selezione italiana a partecipare al torneo di sitting volley – sottolinea con orgoglio Sara -. È uno stimolo in più a fare bene. Ci siamo allenate con grande concentrazione, siamo consapevoli di arrivare all’appuntamento olimpico al top della forma: l’abbiamo atteso un anno in più del dovuto, adesso che ci siamo vogliamo divertirci". Bando alla scaramanzia e alla pretattica, l’obiettivo delle azzurre è già definito: "Gli Stati Uniti sono inarrivabili. Subito dietro, per un posto nelle semifinali, ci siamo anche noi. Ci siamo fatte una promessa: combattere su tutti i palloni per arrivare fino a lì, poi cercheremo di portare a casa una medaglia".

A.M.