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"La mia mano stritolata Conosciamo poco i rischi"

"La mia mano stritolata Conosciamo poco i rischi"

Ripete come un mantra l’importanza della formazione per i giovani. Patrizia Iacopini, toscana, conosce perfettamente il valore della sicurezza sul posto di lavoro. Ha portato la sua testimonianza ieri all’iniziativa "Sicurezza, lavoro e inclusione di genere: gli infortuni silenziosi" perché a distanza di anni non c’è più spazio per il silenzio.

Lei ha subito un infortunio sul posto di lavoro...

"Sì, ero giovanissima. Avevo solo 24 anni, sono passati più di vent’anni dal giorno del mio infortunio".

Dove lavorava?

"In un pastificio".

Cosa è successo quel giorno di 28 anni fa?

"Stavo utilizzando un tritacarne industriale per macinare della verdura, ad un certo punto la macchina mi portò via il guanto e mi stritolò la mano. Mi portarono all’ospedale d’urgenza, pensi che avevo ancora il macchinario attaccato al braccio. Poco dopo decisi di cambiare lavoro".

Cosa le ha causato questo incidente? "L’amputazione dell’avambraccio destro".

La sua testimonianza è ancora molto attuale...

"Sì, purtroppo a 28 anni di distanza da quello che mi è successo ci troviamo ancora a fare i conti con infortuni che avvengono al lavoro e nel peggiore dei casi portano alle cosiddette ’morti bianche’. Spesso sono giovani che non hanno ricevuto una formazione e che non sono a conoscenza dei rischi legati all’utilizzo di certi macchinari".

Qual è il messaggio che vorrebbe trasmettere?

"Prima di accedere in un posto di lavoro è necessario un corso di formazione che preveda anche una parte dedicata alla prevenzione e alla sicurezza sul posto di lavoro. E’ essenziale che i giovani possano sentirsi sicuri a intraprendere il proprio cammino verso il mondo del lavoro".

I.V.