REDAZIONE PISA

La criminologa Franco: "Era vivo quando il fuoco l’ha dilaniato"

"Francesco Pantaleo era vivo quando il fuoco l’ha divorato, ci sono elementi concreti che secono me ce lo dicono", spiega la criminologa pisana Ursula Franco, che negli anni si è occupata di grandi casi giudiziari italiani. "Da quanto emerso finora – rileva la dottoressa Franco – non ci sono evidenze, a mio parere, che possano supportare l’ipotesi omicidiaria. Neanche una, diversamente da quanto sembrava nelle prime ore, quando gli inquirenti si trovarono davanti ad un corpo carbonizzato senza identità sul ciglio di un campo: allora, la prima impressione fu quella di un tentativo di occultamento di cadavere. Con il riscontro, arrivato dal Dna, che quello è il cadavere dello studente marsalese, il quadro cambia. Anche gli inquirenti stanno privilegiando altre ipotesi, come quella del gesto autolesionistico". L’indagine è aperta per istigazione al suicidio e sotto la lente degli investigatori c’è a trecentossesanta gradi la vita di Francesco a Pisa, il computer svuotato, la carriera universitaria e alcune difficoltà scolastiche che sarebbero emerse. A priori, tuttavia, non viene escluso nulla, dal suicidio all’omicidio. Di punti oscuri ce ne sono molti. "Il fatto che non si trovi il contenitore del liquido infiammabile di cui sarebbe stato intriso il corpo del ragazzo – aggiunge la criminologa – è possibile che Francesco abbia vagato anche per centinaia di metri per raggiungere il posto dov’è stato trovato e dov’è morto. E’ chiaro che la scena del ritrovamento necessità di approfondimenti". "L’eliminazione di tutti i file dal pc – aggiunge – ritengo ci dica una cosa precisa: che voleva cancellare ogni traccia di se". Era in preda ad un turbamento? "Difficoltà e peso del lockdown, secondo me, lo avevano sottoposto ad durissimo e pericoloso stress – prosegue la criminologa –. Consulenze e indagini contestualizzeranno il tutto". E consentiranno di escludere alcune piste. "Come l’omicidio – conclude –. Ho ragione di credere che la pelle sia dilaniata dal fuoco e non da ferite, e che gli approfondimenti sul suo stato d’animo daranno gli indizi chiave".

Carlo Baroni