
"Il costo della criminalità per i reati di abusivismo commerciale, abusivismo nella ristorazione, contraffazione, taccheggio ferimenti, assicurazioni, spese difensive e cyber criminalità è di 34 miliardi di euro l’anno". E’ l’allarme di Confcommercio Provincia di Pisa in occasione della decima edizione della Giornata della Legalità ci piace. In breve, fenomeni quali contraffazione, usura e frodi informatiche sono in forte crescita. "Sono infatti oltre 30mila le aziende a rischio usura in Italia", denuncia il presidente di Confcommercio Provincia di Pisa Stefano Maestri Accesi. Il quadro è allarmante secondo quanto dichiara Confcommercio, a rischio numerosi posti di lavoro: "In fumo il 9% del fatturato, che comporta il rischio della perdita di 270 mila posti di lavoro regolari". Ma quali sono i settori più colpiti? "Secondo i calcoli del centro studi nazionale, l’usura è il fenomeno illegale percepito in maggior aumento dagli imprenditori (per il 25,9%) seguito da abusivismo (21,3%), estorsioni (20,1%) e furti (19,8%).
Tuttavia, il numero di imprenditori che dichiarano di sentirsi soli, senza un aiuto dallo Stato, dalle forze dell’ordine e dalle associazioni di categoria è in drastica riduzione. "Un aspetto che ci conforta – sottolinea il direttore Federico Pieragnoli –, ma c’è sempre e comunque un 20% di imprenditori che continua a sentirsi solo e sfiduciato. Tra l’altro, un quarto delle imprese toscane ha dichiarato che la qualità della vita è peggiorata nell’ultimo biennio, una percentuale molto superiore rispetto alla media nazionale".
I fattori che concorrono prevalentemente a questo sensibile peggioramento, "secondo gli imprenditori toscani, sono la diminuzione del reddito medio, della sicurezza personale, dell’offerta formativa, della chiusura di attività commerciali e dell’aumento dei fenomeni di disagio sociale".
Sul fronte della sicurezza "due terzi circa degli imprenditori toscani hanno investito in misure di videosorveglianza e sistemi di allarme, antifurto e rapina. Un dato che legittima ancora di più, qualora ce ne fosse la necessità, la richiesta di sicurezza e protezione che proviene dalle imprese e rivolta alle istituzioni e alle forze dell’ordine. Contrastare efficacemente questi fenomeni - conclude il direttore di Confcommercio - è un dovere dello Stato e significa togliere un freno alle possibilità di crescita, sviluppo e benessere sociale".