La Città Ecologica: "Tanti primati negativi per i rifiuti urbani a Pisa"

"Il comune di Pisa ha avuto nel 2022 (l’ultimo anno per il quale ci sono dati certificati dall’Agenzia Regionale Recupero Risorse), una produzione annua pro-capite di rifiuti di 753kg"

Rifiuti urbani a Pisa

Rifiuti urbani a Pisa

Pisa, 2 maggio 2024 - La Città Ecologica interviene nel merito dei primati negativi sui rifiuti urbani a Pisa: "Lo smaltimento dei rifiuti può produrre ingenti danni ambientali - dichiara l'associazione ambientalista -: dalla devastazione di interi territori a emissioni nocive e climalteranti. Da qui si comprende come sia fondamentale puntare decisamente a ridurre alla fonte la produzione dei rifiuti, riutilizzare il più possibile gli oggetti, raccogliendo in modo differenziato ed efficace ciò che diventa rifiuto per riciclarlo, con l’obiettivo di portare tendenzialmente a zero il residuo non riciclato e soprattutto il suo conferimento in discarica. Il comune di Pisa ha avuto nel 2022 (l’ultimo anno per il quale ci sono dati certificati dall’Agenzia Regionale Recupero Risorse), una produzione annua pro-capite di rifiuti di 753kg. La media nazionale è di 493kg (-35%), quella regionale è di 593kg (-21%), quella di Firenze 619kg (-18%). La produzione pro- capite di Pisa è la più alta tra i capoluoghi di provincia toscani ed è superata solo da piccoli comuni a vocazione fortemente turistica (Bibbona, Forte dei Marmi,..) Un dato molto negativo in aumento rispetto ai 723kg del 2021. I dati GEOFOR riportano per il 2023 un ulteriore aumento di oltre il 4% e nei primi tre mesi del 2024 un ulteriore aumento del 2,5% rispetto al 2023. Questo dato negativo si coniuga con altri dati tutti negativi. In primo luogo il costo pro-capite annuo del servizio. Dai dati (ISPRA) per il 2022: Pisa 358,89€ a fronte di una media del centro Italia di 228,25€, 243,68€ della Regione Toscana, 267,32€ di Firenze, 227,13€ di Livorno e 231,26 di Lucca (Livorno e Lucca della stessa ATO per i rifiuti). È un costo spropositato che porta Pisa ad avere una TARI nel 2023 che è la quarta più cara tra i capoluoghi di provincia in tutta Italia! (fonte: Cittadinanza attiva, comunicato del 13/11/2023) E nuovi aumenti, fino al 7%, sono stati già approvati per il 2024! Anche il costo per kg di rifiuto è il più alto, anche se in percentuale minore: media del centro Italia di 42,48€, 41,41€ Regione Toscana, 43,36€ Firenze, 40,68€ Livorno e 35,66 Lucca. Pisa 47,48€. I dati riportati, in particolare la produzione di rifiuti e costo del servizio pro- capite, fanno pensare che possa esserci una distribuzione tecnicamente non corretta e socialmente ingiusta del costo del servizio. C’è evidentemente una ingente quantità di rifiuti che non viene pagata da chi effettivamente la produce e viene scaricata sulle spalle di tutti i cittadini pisani. Altro dato totalmente negativo è l’andamento della raccolta differenziata: le percentuali sono in diminuzione: 65,1% nel 2022 a fronte del 65,8% del 2021 (dati certificati dall’Agenzia Regionale Recupero Risorse). Sempre in diminuzione la percentuale della raccolta differenziata nel 2023 rispetto al 2022 e nei primi mesi del 2024 rispetto agli analoghi mesi del 2023. I grafici che alleghiamo, da dati GEOFOR, mostrano chiaramente quanto affermato. È da sottolineare che anche questo è un primato negativo dal momento che a livello nazionale ed anche a livello regionale la tendenza è a un costante aumento della raccolta differenziata. A nostro avviso questo deriva da una gestione sbagliata della Raccolta Differenziata da parte del Comune, che ha privilegiato i cassonetti stradali, tra l'altro là dove proprio c'è la maggiore produzione di rifiuto dovuto ad attività commerciali, attività di ristorazione , flussi turistici, andando a diminuire le aree servite dalla raccolta porta a porta a piè di fabbricato. Per andare verso una riduzione della produzione e un aumento della raccolta differenziata occorre organizzare una raccolta differenziata porta a porta capillare, efficiente e riorganizzata rispetto all’attuale ed alla tariffazione puntuale con la quale ogni utente paga in base alla quantità del rifiuto indifferenziato realmente prodotto. Questo è anche l’unico modo per migliorare la qualità dei materiali raccolti in forma differenziata. Secondo i dati nazionali solo il 49,2% di tali materiali viene riciclato a causa della scarsa qualità delle singole frazioni. Sarebbe interessante conoscere la reale composizione merceologica della raccolta differenziata realizzata con i cosiddetti “cassonetti intelligenti” sponsorizzati dalla giunta pisana e installati con costi spropositati. Anche questo errore contribuisce a far lievitare i costi a carico degli utenti".

M.B.