La fine del cantiere di bonifica dell’area ex Vacis porta con sé una brutta sorpresa. Sono stati scoperti, infatti, almeno altri 50 metri di strada, nella viabilità interna, realizzati impiegando il Keu. La conferma arriva direttamente dal Comune che ha presentato una variante, in corso di approvazione in questi giorni, ai lavori a Porta a Mare per la rimozione e lo smaltimento del Keu. Al termine del primo intervento, spiega l’amministrazione in una nota, infatti "è emersa la presenza di un ulteriore strato di materiale non conforme che si estende per ulteriori 50 metri in via Galazzo e che fa parte della lottizzazione dell’area".
"Il Comune - ha detto l’assessore all’ambiente, Giulia Gambini - non si è mai sottratta alle proprie responsabilità, investendo ben 580mila euro per effettuare la rimozione del Keu dall’area ex Vacis. Adesso, dopo che è emersa un’ulteriore area con la presenza di Keu ci siamo immediatamente attivati per reperire altri 150mila euro che finanzieranno la variante ai lavori, necessaria per completare la rimozione dei rifiuti in tutta l’area. Tutta l’operazione è stata infatti immediatamente condivisa con l’Avvocatura del Comune affinché proceda nelle opportune sedi, sia in ambito civile che penale, così da tutelare l’amministrazione e i cittadini pisani".
Anche la coalizione ’Diritti in comune’, con il capogruppo Ciccio Auletta, si era mossa e attraverso un accesso agli atti ha ricevuto dettagliate informazioni dagli uffici comunali. "L’inquinamento da Keu - ha spiegato Auletta - sembra essere un pozzo senza fondo. Tutto questo mentre da mesi ormai si parla di altri 60 siti coinvolti in tutta la Toscana, oltre i 13 individuati. Siti dei quali ad oggi non sappiamo assolutamente niente. La cittadinanza ha il diritto di sapere, mentre il principale obiettivo di chi governa in Regione è stato quello di minimizzare quanto accaduto. Assistiamo ad un vergognoso balletto delle responsabilità e di chi metterà i fondi per bonifiche, mentre si scoprono siti inquinati con ceneri tossiche che si aggiungono alle migliaia di tonnellate di rifiuti contaminati utilizzati illegalmente già individuati che hanno avvelenato la nostra terra per un lungo periodo".
A Pisa, ha concluso il consigliere comunale, "si è dovuti così ricorrere da parte degli uffici a una variante del progetto, per cui i lavori sono sospesi e riprenderanno lunedì prossimo per togliere anche questi ulteriori materiali".
Gab. Mas.