MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

"Interrompiamo i legami accademici con chi è coinvolto nelle violenze"

La Normale approva la mozione: stop ai rapporti con gli atenei israeliani "Escluse solo le istituzioni legate ai conflitti". Ma ’no’ al boicottaggio .

Alessandro Schiesaro, direttore della Normale di Pisa

Alessandro Schiesaro, direttore della Normale di Pisa

"La Scuola Normale non farà accordi futuri con le universita` e gli enti di ricerca israeliani implicati nelle violenze a Gaza e in Cisgiordania". Dopo l’Università di Pisa, anche la Normale si schiera contro gli atenei israeliani a favore delle politiche di Tel Aviv contro la Palestina. È quanto ha approvato il Senato Accademico della Scuola in piazza dei Cavalieri, con una mozione che rafforza e dà continuità alla linea di condotta già intrapresa nel marzo 2024 con cui si impegnava a valutare ogni singolo progetto che includesse l’uso della ricerca accademica a fini civili o militari. La deliberazione votata martedì, però, va oltre. Di fronte alla "catastrofe umanitaria", aggravata dalla "distruzione sistematica delle infrastrutture sanitarie, scolastiche e universitarie nella Striscia di Gaza", la Normale si è impegnata a "non stringere nuovi accordi o collaborazioni con istituzioni accademiche israeliane che risultino coinvolte, direttamente o indirettamente, nell’occupazione e nella violenza ai danni della popolazione civile palestinese".

Una presa di posizione netta, ma che non deve essere generalizzata: la Normale ha infatti respinto la proposta di boicottaggio indiscriminato nei confronti di tutte le università israeliane. Viene invece incoraggiato il dialogo con singoli studiosi israeliani e con ONG impegnate nella difesa dei diritti umani, nella convinzione che "le collaborazioni transnazionali possano contribuire a contrastare nazionalismo e razzismo e a promuovere la pace". In quest’ottica, la Scuola ha annunciato anche un rafforzamento della sua partecipazione al programma internazionale "Scholars At Risk", per offrire supporto concreto a studiosi in fuga dai conflitti.

Mario Ferrari