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Industria, i fatturati nell’anno del Covid Ecco chi ha vinto la battaglia contro il virus

La classifica dei big di Pisa e provincia. Piaggio si conferma in testa con 830 milioni. Tengono la Farmaceutica e la Chimica

di Gabriele Masiero

PISA

La Piaggio si conferma l’industria con il fatturato di gran lunga più alto della nostra provincia secondo l’analisi degli ultimi dati disponibili fatta dal sito specializzato reportaziende.it e riferibile all’annualità 2020, anno della pandemia. Il gruppo di Colaninno si piazza al primo posto nella nostra provincia con un fatturato superiore agli 830 milioni di euro (832.841.000 euro), anche se in calo del 3,59% rispetto al 2019 e un utile di quasi 37 milioni in flessione di oltre 20 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Ma il vero exploit lo mette a segno una new entry assoluta: la Tuscany hides & skins, una srl di Castelfranco di Sotto specializzata nel commercio all’ingrosso di cuoio e pelli gregge e lavorate (escluse le pelli per pellicceria) fondata nel marzo 2020 e che in appena nove mesi di attività è riuscita fatturare la cifra monstre di 381,87 milioni di euro. Sul terzo gradino del podio c’è Vitesco Technolgies Italy, la multinazionale dell’automotive con sede a Fauglia, che ha visto fermarsi il suo fatturato a 284,62 milioni di euro (circa il 16% in meno dell’anno precedente). Ancora più brusca la frenata negli utili: 5,53 milioni, pari a quasi il 71% in meno rispetto al 2019.

Il 2020 è il primo anno della pandemia che ha fatto sentire pesantemente i suoi effetti un po’ in tutti i settori e la frenata generale dell’economia è riscontrata anche nei fatturati delle grandi aziende pisane. Fatta eccezione per la Giuntini azienda tessile di Peccioli, recentemente acquistata da Florence, il promo polo produttivo del lusso in Italia, che nell’anno del Covid mette a segno performance storiche riuscendo a più che raddoppiare il suo fatturato: 193,5 milioni di euro (+166%) e a centrare un autentico boom negli utili (oltre 60 milioni). In pieno lockdown l’azienda ha continuato a lavorare producendo mascherine.

Per trovare i primi "pisani doc" bisogna scendere al quinto e sesto posto in classifica con la farmaceutica: Laboratori Guidotti si attesta a 181,21 milioni di fatturato (incrementandolo impercettibilmente rispetto all’anno prima), ma segnando un bel progresso negli utili (48,26 milioni, +14,5%), mentre Abiogen Pharma con 172,14 milioni di fatturato arretra del 6,14% rispetto all’anno prima, ma cresce del 16,78% negli utili (59,52 milioni). A seguire Marini-Pandolfi (Comet) di Pontedera (111 milioni di fatturato, in calo del 3% rispetto al 2019, così come gli utili fermi a 6 milioni e -13%), Altair Chimica di Volterra (98,64 milioni) e Saint Gobain (97,91 milioni di fatturato in calo del 15,58% e utili precipitati a 7,9 milioni -416%).

Chiude la top ten la Società chimica Fedeli del gruppo Todisco, con sede a Pisa, che vede calare il fatturato (96 milioni di euro, -14%), ma esplodere gli utili (5,59 milioni, +42%) frutto delle scelte strategiche compiute dal gruppo negli anni precedenti come dimostra il risultato della divisione commerciale Todisco group che nonostante la flessione generalizzata porta a bilancio oltre 4,5 milioni di euro di utili.

Ed ecco un altro colosso pisano, la Cemes della famiglia Madonna: il fatturato del 2020 cala a 58,48 milioni (-13,4%), ma il bilancio chiude in attivo di oltre un milione e 800 mila euro. Può sorridere la Tk home solutions, che nonostante un fatturato di 54,48 milioni in calo di oltre il 2% rispetto al 2019 riesce a invertire la rotta e a centrare un utile di 563 mila euro dopo due esercizi consecutivi in rosso.

Anno nero il 2020 invece per l’azienda informatica List: 49,28 milioni di euro in calo del 7% e una perdita di oltre 28 milioni che certifica una crisi iniziata già nel 2019 (quando le perdite si fermarono a 21,74 milioni di euro). Crescono invece Pharmanutra (48 milioni di fatturato e 12,64 di utili), Forti (boom di fatturato a 45,54 milioni di euro e +79,3% e di utili 1,69 milioni rispetto a 326 mila euro dell’anno prima) e la Casa di cura di San Rossore (anche questa della famiglia Madonna) che nel 2020 ha fatturato 19,57 milioni di euro incrementando considerevolmente gli utili. Segno meno invece per i principali concessionari cittadini: perdono fatturato Giusti, Eschini ed Emmepi, ma su tutto il settore auto anche a livello nazionale i contraccolpi della pandemia e dei lunghi periodi di lockdown si sono fatti sentire pesantemente.