In mostra le sculture di Brice Esso alla Chiesa della Spina

L'esposizione "Les enfants de l'homme" dell'artista ivoriano sarà inaugurata venerdì 12 agosto e resterà aperta al pubblico fino a metà ottobre

L'artista ivoriano Brice Esso esporrà alla Chiesa della Spina

L'artista ivoriano Brice Esso esporrà alla Chiesa della Spina

Pisa, 10 agosto 2022 - Inaugura la mostra "Les enfants de l'homme" (I figli dell'uomo) dell'artista ivoriano Brice Esso venerdì 12 agosto alle ore 18 nella splendida cornice della chiesa di Santa Maria della Spina. L'esposizione, curata da Annalisa Bugliani e Alessandro Romanini, è stata promossa da The Project Space di Pietrasanta in collaborazione con Over the Real e l’amministrazione comunale di Pisa.  L’artista ivoriano di concerto con i curatori, ha scelto di rispettare e valorizzare i magnifici spazi dell’edificio di culto, progettando un’installazione composta da sculture di varie dimensione, in marmo, che si allineano all’asse verticale centrale dei volumi, guidando il visitatore alla scoperta contemporanea delle opere e del luogo, mirabile esempio di gotico pisano. Brice Esso (1991, Dabou, Costa d'Avorio), viene universalmente riconosciuto come uno dei più interessanti giovani artisti del panorama internazionale e si caratterizza per uno spiccato eclettismo e un accentuato interesse per tecniche e materiali, che lo hanno portato a esprimersi con varie tecniche e media, come la fotografia, il disegno, il fashion design e ovviamente la scultura. Le sue opere sono il singolare frutto di una commistione di influssi che spaziano dall’arte africana (le sculture Ife sono un riferimento spesso presente) al Rinascimento, incrociando lo studio della lavorazione lapidea scultorea del XVI secolo italiano ma anche di quella riscontrata in Egitto sin dall’antichità e la modellazione dell’argilla tipica della tradizione dell’antico continente e dell’Occidente.“L’installazione scultorea “I figli dell'uomo”  - spiegano Annalisa Bugliani e Alessandro Romanini -, rappresenta un’altra tappa importante nella ricerca estetica dell’artista, che verte sin dagli anni giovanili su una continua analisi delle proprie origini, sull’identità alla luce delle sue radici africane e della sua dimensione cosmopolita di artista, sul fenomeno della diaspora e sulla messa in discussione degli stereotipi legati a razza e religione. Per l’artista quelle che sono ormai famose come “Baby Heads”, sono rappresentazioni di un’idea o addirittura “autoritratti psicologici”, che rielaborano sapientemente le iconografie delle maschere africane e soprattutto i loro codici simbolici spesso oggetto di stereotipi in occidente, ma – concludono i due curatori - parte di una ricerca antropologica inesausta, condotta da un artista ivoriano sul suo paese nativo, sulle sue caratteristiche e le sue contraddizioni”. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 16 ottobre 2022 dalle ore 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19, chiusa il lunedì. Per informazioni: telefono 3334191734, e-mail: [email protected]