Il summit in Prefettura: "Mai data indicazione di reprimere il corteo pro Palestina in città"

I vertici Cgil, Cisl e Uil nel comitato di ordine pubblico e sicurezza. Questo il messaggio uscito secondo le sigle sindacali dall’incontro. E sul questore: "Ha ammesso un problema di gestione della piazza".

Il summit in Prefettura: "Mai data indicazione di reprimere il  corteo pro Palestina in città"

Il summit in Prefettura: "Mai data indicazione di reprimere il corteo pro Palestina in città"

Un comitato che ha preceduto la manifestazione di sabato pomeriggio per la giornata nazionale di mobilitazione per il cessate il fuoco in Palestina e Ucraina, a due anni da quel 24 febbraio 2022. Tra gli organizzatori varie sigle sindacali, Cgil, Cisl e Uil, ma anche la galassia dell’associazionismo con in prima fila Arci, Acli, La casa della donna, Legambiente, Caritas, Economia Disarmata e Un ponte per.

All’incontro al palazzo del governo a Pisa hanno partecipato i vertici Cgil, Cisl e Uil, il prefetto, il questore, il comandante dei carabinieri e della finanza e il sindaco di Pisa. Un comitato nel quale le organizzazioni sindacali "hanno chiesto chiarimenti in merito ai gravissimi fatti accaduti venerdì, durante la manifestazione degli studenti".

Questo il messaggio uscito secondo la loro ricostruzione. "Il prefetto Maria Luisa D’Alessandro ha affermato che non è stata data nessuna indicazione particolare per reprimere con la forza e i manganelli le manifestazioni in generale e nello specifico quelle pro Palestina. Ha inoltre precisato che tutte le responsabilità, anche penali, saranno accertate nel più breve tempo possibile da parte delle autorità competenti che hanno acquisito tutta la documentazione necessaria". Sul questore, invece, "ha ammesso un problema di gestione della piazza, dal punto di vista organizzativo e operativo, a suo avviso causato dal fatto che non erano chiari gli obiettivi del corteo".

Sigle che "hanno ribadito la loro ferma condanna rispetto all’utilizzo della forza e della violenza per reprimere una manifestazione pacifica di studenti e studentesse, molti dei quali minorenni, e richiesto che si faccia rapidamente chiarezza e siano individuate le responsabilità". Cgil, Cisl e Uil "hanno inoltre manifestato preoccupazione per il clima che si è venuto a creare nella città di Pisa, che da anni vede svolgersi numerose manifestazioni che mai sono sfociate nell’utilizzo della repressione violenta da parte delle forze dell’ordine. Pertanto chiedono che la libertà di manifestare pacificamente nelle piazze e nelle strade di Pisa torni ad essere un diritto di tutti e tutte, in particolare di giovani studenti e studentesse, perché come ha affermato il Presidente della Repubblica “i manganelli contro i ragazzi esprimono un fallimento”".

Da oggi al liceo Russoli di Pisa, quello che ha visto tanti degli studenti feriti durante la manifestazione pro Palestina di venerdì mattina, ci sarà la cogestione con momenti di confronto. "C’è grande bisogno di confronto fra noi – fanno sapere i ragazzi – e di elaborare quanto accaduto. Momenti di riflessione tra chi ha vissuto e chi ha assistito".

Mentre - come anticipato - le famiglie si stanno organizzando con legali per la difesa dei figli, che saranno denunciati e per portare avanti, probabilmente, un’azione comune, come scriviamo anche nelle pagine nazionali).