Il pisano che ha ’battuto’ Djokovic: "Luca Nardi, il bimbo ora è un uomo"

Stefano Barsacchi ha allenato il ventenne tennista di Pesaro che ha appena vinto agli Indian Wells 2024

Il pisano che ha ’battuto’ Djokovic: "Luca Nardi, il bimbo ora è un uomo"

Il pisano che ha ’battuto’ Djokovic: "Luca Nardi, il bimbo ora è un uomo"

di Michele Bufalino

PISA

C’è un bel po’ di pisanità nella vittoria di Luca Nardi agli Indian Wells 2024 contro Novak Djokovic. Il 20enne di Pesaro ha infatti come preparatore il pisano Stefano Barsacchi, 60 anni appena compiuti. Da anni nel Tennis, dopo aver iniziato nel calcio con Lucchese e Ponsacco, è nello staff della federazione italiana che ha vinto la Coppa Davis 2023.

Barsacchi, come è nato questo rapporto con Nardi?

"Mi occupo da tanto tempo Luca. Per anni ha lavorato al centro tecnico di Tirrenia. Aveva solo 16-17 anni, poi è ritornato a casa, ma gli ho dato sempre supporto con la preparazione atletica e ho continuato a seguirlo anche a Pesaro. Col passare del tempo l’ho seguito ancora e ho supervisionato il suo lavoro con un altro preparatore atletico. Da diversi anni c’è questa collaborazione".

Una vittoria importante contro il migliore del mondo, Novak Djokovic.

"Posso dire che il bimbo è diventato uomo. Si iniziano a vedere i primi risultati. Le qualità ci sono, la maturazione a livello fisico e mentale anche. È stato un talento naturale e tutti aspettavamo il suo exploit".

Che cosa ha provato vedendolo vincere?

"Abbiamo fatto la trasferta insieme. C’è grande affetto. È stata un’emozione veder vincere un ragazzo talentuoso che in qualche modo ho anche allevato. Lo ripaga e ci ripaga di tanti sacrifici e lavoro per aver raccolto finalmente ciò che aveva seminato. Ha 20 anni e il futuro è suo. Era 119esimo ed è stato ripescato nel tabellone principale. Una storia molto bella".

Come è arrivato alla federtennis?

"Mi sono laureato in scienze motorie a Firenze e, posso dire, che il tennis mi ha permesso di lavorare più costantemente, ormai da 20 anni. Ho iniziato al circolo Tennis Club di Pisa. Col maestro Gianluca Rossi abbiamo aperto un’accademia al Lido di Camariore, formando giovani ragazzi che hanno vinto tanti titoli giovanili. Lì è iniziata la collaborazione con la federtennis, lavorando al Coni a Tirrenia".

Lei ha vissuto anche la Davis e ha girato molto il mondo.

"Sì, ho allenato anche Filippo Volandri in passato che mi ha voluto con sé alla Davis. Ho allenato Francesca Schiavone con la quale abbiamo vinto due Fed Cup e ho anche lavorato per 6 anni in Australia a Melbourne, firmando un contratto come responsabile della preparazione atletica del settore femminile di Tennis Australia".

E il rientro in Italia?

"Voluto da Volandri. Grazie a lui sono diventato responsabile della preparazione atletica italiana". Altre emozioni anche per una vittoria storica del tennis italiano. "La Coppa Davis mi ha dato tanto. E’ stata una spinta, una grande soddisfazione professionale, mi ha riempito di gioia". Com’è cambiato il tennis oggi?

"Oggi c’è molta più potenza, forza e preparazione atletica. Nel tennis, poi, cambiano i materiali, racchetta, corde, la differenza si vede rispetto al passato.