Il collettivo del Buonarroti: "Non strumentalizzateci"

La lettera degli studenti dopo il principio d’incendio e l’occupazione-lampo del 5 febbraio: "La stanzina andata a fuoco? Nulla a che vedere con la protesta".

Il collettivo del Buonarroti: "Non strumentalizzateci"

Il collettivo del Buonarroti: "Non strumentalizzateci"

"Vogliamo fare chiarezza sugli avvenimenti che hanno scosso la nostra scuola negli ultimi giorni, strumentalizzati dalla stampa e dai gruppi politici di opposizione, alimentando l’odio nei confronti di gruppi studenteschi come i collettivi". Inizia così la replica dei ragazzi del collettivo studentesco Buonarroti, dopo l’incendio di una stanzina dell’edificio scolastico e l’"occupazione lampo" di lunedì 5 febbraio. "Il collettivo della nostra scuola nasce quasi in sincronia con il Buonarroti stesso. Da sempre, nell’assemblea aperta a tutti, regna l’uguaglianza formale e sostanziale di ogni studente, indipendentemente da orientamento politico ed età. La stanzina era la sede delle nostre riunioni e, oltre ad ospitare gli incontri, rappresentava un luogo di crescita, discussione e socialità per tutti gli studenti".

"La definizione data da Maurizio Nerini, capogruppo FdI, ovvero quella di un’occupazione di un interno scolastico, è scorretta", spiegano i ragazzi. "L’uso della stanzina era ben chiaro ai presidi che si sono susseguiti negli anni e a tutto il personale scolastico. Tutti i frequentanti della stanzina sono profondamente toccati da questa perdita perché, oltre ad essere un luogo fisico, rappresentava molti dei valori in cui crediamo e tanti ricordi a cui siamo legati. Sarebbe un controsenso se fosse stato qualcuno del collettivo ad appiccare l’incendio, che nulla ha a vedere con l’occupazione che si è tenuta qualche giorno dopo, dalla quale ci dissociamo come gruppo. L’incendio, che fortunatamente non ha messo a rischio la vita di nessuno, trattandosi di un episodio senza fiamme, è stato uno spiacevole incidente, derivante dalla negligenza dei membri del collettivo nei confronti dell’affluenza nella stanzina durante le giornate di autogestione". Il collettivo smentisce poi le accuse di Azione Studentesca Pisa, che ha parlato di "favori ai collettivi rossi": "Nella nostra scuola, Azione Studentesca ha palesato la sua attività solo attraverso il volantinaggio tramite esterni: perché nessuno si è presentato a porci delle domande o a cercare un confronto? Più che "favoreggiamenti politici" crediamo di star venendo incontro a diffamazione, seguita da un odio che non ci spieghiamo. Arrivati a questo punto della storia del collettivo Buonarroti non possiamo che spaventarci. L’odio, in questo caso nei nostri confronti, ma di chiunque ne sarà vittima, sta dilagando. Un odio mosso dal nulla, motivato da opinioni sempre più omologate. Chi attira di più di chi è opinionista e di chi parla alla pancia? Azione Studentesca questo lo sa bene e lo dimostra. Un loro slogan è: "contro il nulla che avanza", ma a noi sembra più "con il nulla che avanza".

Giulia De Ieso