
Alessandro Mannini quando indossava la maglia del Pisa
Martedi, 30 settembre 2014 «Lo dico quasi certo di non fare ''figuracce'': il Pisa questo campionato lo vincerà per dispersione». La definizione più simpatica sulle prospettive di Morrone e compagni è quella di Alessandro Mannini, storico portiere e capitano del Pisa di Anconetani (220 partite in nerazzurro fra il 1978 e il 1987). Che proprio non batte ciglio nonostante lo scivolone di Piacenza e per spiegare il suo punto di vista sulle prospettive del Pisa in campionato prende in prestito un termine del gergo ippico: «Nel galoppo – spiega - si parla di vittoria per dispersione quando un cavallo vince presentandosi al traguardo da solo perché, uno per volta, tutti gli altri hanno mollato rinunciando ad inseguirlo: ecco penso che questo sarà il destino del Pisa nel girone B, anzi ne sono più che convinto». Beninteso,«ciò non significa che non possa verificarsi qualche battuta d’arresto – aggiunge -, gli scivoloni nell’arco di una stagione capitano, ma quest’anno i nerazzurri hanno tutto per vincere: i migliori direttore sportivo e allenatore in circolazione, almeno per la categoria, un organico importante e anche la fortuna di essere stati inseriti in un girone, almeno sulla carta, non impossibile».
Punta tutto sul Pisa anche Guido Carboni, una breve parentesi sulla panchina nerazzurra nel 2001 e nello scorso campionato alla guida del Benevento fino a metà stagione: «Non farei drammi per la sconfitta di Piacenza – dice –: gli incidenti di percorso possono sempre capitare e poi undici punti in sei partite non sono un bottino da disprezzare, specie considerando che quella nerazzurra è una squadra completamente rinnovata rispetto allo scorso anno». Anche per Carboni, comunque, la verità è una sola: «Più che guardare agli avversari il Pisa deve pensare soprattutto a sé stesso: se Morrone e compagni, infatti, giocano all’altezza delle loro possibilità questo campionato difficilmente potrà avere un altro padrone»
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Eugenio Ascari, noto agente di calciatori e profondo conoscitore del calcio toscano e della Lega Pro: «Giusto lavorare su ciò che non è andato sabato scorso perché bisogna sempre lavorare sugli errori e perché, oggettivamente, il Pisa al «Garilli» ha disputato una partita nettamente al di sotto delle sue potenzialità. Però serve anche senso della misura – spiega – perché se si discute un allenatore come Braglia, a mio parere il migliore in assoluto in questa categoria, e anche le potenzialità e la forza del Pisa, allora credo che si esageri». Per Ascari, soprattutto in vista del derby di domenica con il Pontedera, l’attenzione in casa nerazzurra deve essere soprattutto una: «E’ fondamentale che certi scivoloni, non lascino troppe conseguenze sulla testa dei giocatori, e su questo sapranno lavorare molto bene Braglia e Vitale, ma soprattutto sulla classifica e in tal senso è importante quanto prima tornare a vincere e a correre, non solo e non tanto perché qualche altra squadra possa andare in fuga, ma per continuare a mantenere un’andatura costante ed elevata, possibilmente sino alla fine del torneo»