
Nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, molte persone, per scappare dalle incursioni e dai bombardamenti, si nascondevano nei rifugi, che molto spesso erano semplici cavità scavate nel tufo, in aperta campagna, oggigiorno riutilizzati come magazzini improvvisati. Nelle nostre zone vi sono molti di questi "nascondigli", ed alcuni si trovano nelle vicinanze delle nostre case. Noi nella nostra quotidianità abbiamo sempre visto questi luoghi come delle normali cantine o grotte, invece oggi che conosciamo la loro storia, li guardiamo con occhi totalmente diversi. Alcuni di questi piccoli rifugi sono stati scavati poco fuori Morrona, una frazione di Terricciola. Si presentano come grotte di terra, spesso molto profonde, che poi venivano sorrette da pali di legno, e per evitare che la terra cadesse addosso, venivano coperte con dei teli. Fuori, frasche impedivano che l’ingresso fosse visto dagli aerei. A Soianella invece i rifugi sono gallerie, che attraversano il paese e che sbucano da alcune botole dentro le stanze delle case: cunicoli sotterranei che hanno salvato la vita a molte persone e che ancora oggi ci parlano di un passato di sofferenza e privazione. Un passato che è bene ricordare, perché i sacrifici fatti dai nostri bisnonni non siano stati vani.