
Da anni l’Unione Europea promuove campagne per sensibilizzare i cittadini e promuovere l’uguaglianza, nonostante questo, l’Italia non è ai primi posti nella concessione dei diritti alla comunità Lgbtq+.
Nel 2016 con la legge 76 è stato introdotto l’istituto delle unioni civili per le coppie dello stesso sesso, che concede quasi tutti i diritti del matrimonio, a parte le adozioni. Nel resto d’Europa la situazione varia a seconda dei paesi.
Tra i primi a riconoscere i pieni diritti Danimarca, Svezia e Finlandia; tra i più restii i paesi dell’Est, come Bulgaria, Lituania e Lettonia. In Africa, in molti paesi l’omosessualità è illegale e viene punita con la prigione o con la pena di morte. Lo stesso avviene nella maggior parte dei paesi asiatici; dove non viene punita, è, però, vietato parlarne. Negli Stati Uniti, invece, non esiste una legge unica per tutti gli stati che punisca tali discriminazioni. L’Australia è il quinto tra i paesi più tolleranti.
Le persone Lgbtq+ godono degli stessi diritti degli altri cittadini e dal 2017 hanno la possibilità di sposarsi.
Dal 2018, inoltre, le coppie omosessuali possono godere del diritto di adozione.