
I complessi ospedalieri abbandonati di Calambrone
PISA, 7 aprile 2015 - Due veri e propri buchi neri si trovano sul litorale pisano, stiamo parlando dell'ex ospedale militare e della clinica ortopedica abbandonata di Calambrone.
La prima struttura rischia sempre più di diventare il monumento alla bruttezza del litorale pisano. L’edificio, che si trova sul viale del Tirreno, in mezzo a progetti di riqualificazione litoranea, è pericolante e degradato. Di proprietà dell’ospedale di Pisa, il complesso è chiuso ed è rimasto invenduto nelle due aste che lo hanno visto protagonista. Poche settimane fa un quotidiano on-line raccontava le esercitazioni a fuoco che alcuni militari avevano fatto al suo interno, ma le cose sembrano ben diverse.
Il complesso versa in uno stato di totale abbandono e anche avventurarsi tra dentro i vari ambienti è pericoloso. Le associazioni sportive di soft air, che simulano combattimenti con armi che sparano pallini di plastica, vengono spesso a «visitare» l’edificio, tanto che sui muri abbondano le scritte con i nomi dei vari squadroni. Di poche settimane fa la voce dell’arrivo di diversi furgoni militari nel perimetro dell’ospedale. Subito i cittadini si sono allarmati, pensando alla ridestinazione della struttura per l’accoglienza di profughi stranieri. Voce immediatamente smentita dal Comune e dalla proprietà del complesso – l’Azienda Ospedaliero Universitaria – ma che, già tre anni fa, aveva suscitato allarme e preoccupazione tra i residenti. Aoup ha rimesso in vendita il complesso, ma al momento non è riuscita. Tutti i residenti si augurano che l’immobile – che ospitava la clinica ortopedica – trovi al più presto nuova destinazione e venga ristrutturato.
Simile a quella dell’ex ospedale civile anche la sorte del piccolo ospedale militare che si trova a poche centinaia di metri di distanza dal primo. Qui la struttura è seriamente danneggiata e un crollo ne ha devastato la parte posteriore. Eppure qualcuno ci sta lavorando. Sono infatti spuntati filari di pali della luce e camminamenti nuovi dietro il complesso bianco. Questo immobile è di proprietà della Consabit, di Livorno, una cooperativa di costruzioni. Anche qui la speranza è che presto parta la ristrutturazione per sanare una ferita in una zona del litorale che sta rinacendo con grande energia.