
di Renzo Castelli
PISA
Agatina Buonomo compie oggi 100 anni. Nome anonimo per i più ma non se lo decliniamo così come tutta la città nerazzurra, e non solo, l’ha sempre conosciuta: Titina Anconetani. Una donna straordinaria, sempre nell’ombra di un marito vulcanico, debordante, a suo modo geniale. Titina ha due figli – Adolfo (con il quale vive) e Alessandro -, quattro nipoti, sei bisnipoti. Una lunga avventura accanto a Romeo - scomparso da 24 anni – della quale ci piace ricostruire le vicende più significative. Fin dalle origini… Romeo Anconetani era nato a Trieste alla vigilia della Marcia su Roma, il 27 ottobre del 1922. Fra i suoi più cari amici dell’adolescenza c’era stato Ferruccio Valcareggi, futuro allenatore della Nazionale. Dopo il diploma di ‘disegnatore artistico’ era andato a lavorare alla ‘Montecatini’ di Milano.
Nel ‘40 l’Italia entra in guerra e un anno dopo il fante Romeo Anconetani è richiamato alle armi e spedito in Sicilia. Durante il trasferimento la sua nave è silurata da un sommergibile inglese e Romeo resta attaccato in acqua a una tavola per otto ore fino a quando non viene tratto in salvo da alcuni pescatori. Il 9 luglio del ‘43 un’armata di 160 mila uomini – americani, inglesi, neozelandesi, indiani – invade la Sicilia: è l’Operazione Husky. Romeo è fra gli italiani in ritirata. Attraversato lo stretto - l’Italia intanto ha chiesto l’armistizio – viene catturato dai tedeschi a Casalbuono, nel salernitano. Riesce però a fuggire gettandosi dal camion e trova rifugio, e nascondiglio, in una casa di benestanti salernitani che erano sfollati in quella località. La famiglia si chiama Buonomo. La ruota del destino accelera la sua corsa poiché della famiglia fa parte la ventenne signorina Agata. Quattro anni di fidanzamento e, malgrado Romeo, finita la guerra, sia rientrato a Milano, il 20 novembre del 1947 sposa Agatina, come tutti in famiglia chiamano la giovane. Per Romeo sarà per sempre Titina. In quello stesso anno Romeo ottiene il trasferimento alla ‘Montecatini’ di Firenze. E qui inizia il suo percorso calcistico. A venti chilometri da Firenze c’è una società di calcio che ha bisogno di una persona esperta di calcio, assai di più di quanto il suo lavoro di disegnatore non lasci intuire: il suo nome è Romeo Anconetani. Con il consenso della moglie Titina inizia la grande avventura: Romeo lascia la ‘Montecatini’ e si trasferisce con la famiglia a Signa, segretario della locale società di calcio che si chiama ‘Le Signe’ e milita nel girone E della IV serie. Sarà la scelta vincente poiché da lì inizierà un percorso, sempre condiviso dalla moglie, alla quale lo lega un rapporto indistruttibile, che lo porterà ai vertici del calcio nazionale. Un percorso fatto di cadute ma anche di inimmaginabili conquiste.