REDAZIONE PISA

Gravissimo il dantista Marco Santagata

Docente all’Università di Pisa, è uno dei massimi studiosi contemporanei di Alighieri e Petrarca: ricoverato per Covid a Cisanello

La notizia della sua presunta morte si era diffusa in pochissimi minuti, ieri pomeriggio, dopo essere apparsa online su un quotidiano nazionale. Centinaia i messaggi di cordoglio per la famiglia e sincero il dispiacere personale di tanta gente affezionata e piena di stima per un grande studioso come lui. Ma la smentita, composta e non urlata (nonostante la grave diffusione di una notizia falsa e di tale portata), da parte della famiglia non ha cancellato il turbamento ormai nell’aria, perché le condizioni di salute di Marco Santagata, 74 anni, originario di Zocca, (nel modenese) sono – si apprende – molto compromesse. Il docente dell’Università di Pisa, noto per essere uno dei più grandi studiosi contemporanei di Dante e di Petrarca (del quale ha curato un Meridiano Mondadori), è ricoverato in gravi condizioni all’Ospedale di Pisa. "A nome di tutta la mia famiglia, vi ringraziamo per i tantissimi messaggi di stima e di affetto che stiamo ricevendo.

Marco Santagata versa purtroppo attualmente in gravi e irreversibili condizioni presso l’Ospedale di Pisa. Ancora grazie per la vostra vicinanza". Le parole sono di Andrea Santagata, figlio di Marco, che sulla pagina facebook del padre sussurra la verità di un fatto che ha avuto una eco e una velocità di diffusione incredibili. Non soltanto nella nostra cittàa. Tanti i messaggi di incoraggiamento dedicati al ‘prof’ e i ricordi e i tributi di tanti allievi, ex allievi, colleghi, studiosi o semplici lettori e appassionati di Dante e di Petrarca. Tanti gli amici pisani vicini in queste ore alla moglie, Maria Cristina Cabani, anche lei docente di Letteratura Italiana all’Università di Pisa. Settantatre anni, Santagata, originario di Zocca, in provincia di Modena, è fra i più autorevoli studiosi di Dante e Petrarca. Allievo della Scuola Normale, si era laureato e perfezionato in Letteratura italiana negli anni ’70. Alla sua attività di docente e ricercatore dell’Università di Pisa ha affiancato quella di autore di romanzi. Con Il maestro dei santi pallidi, nel 2003, vince il Premio Campiello; nel 2015 è finalista al Premio Strega con Come donna innamorata. Il titolo è di un verso del Purgatorio, una specie di cifra di quelli che sono i suoi interessi di studio di tutta una vita. Il nome di Santagata è da sempre legato a quello di Dante.

A Pisa, il docente è l’ideatore e organizzatore del festival Danteprima, che per tre anni porta per quattro giorni in città incontri, mostre, spettacoli, concerti, letture e film di altissimo profilo. Nele 2015, in occasione di un convegno organizzato per i 700 anni dalla nascita del Poeta, e dedicato a Dante e all’imperatore Arrigo VII, Santagata ipotizzato che Dante abbia soggiornato a Pisa per quattro anni, a partire dal 1312. Qui, spiega Santagata, a disposizione di Dante, che meditava la stesura di un trattato politico, c’era una biblioteca giuridica che avrebbe potuto consultare assieme ai testi legislativi prodotti dalla cancelleria imperiale. Nel suo soggiorno di quegli anni, fra Pisa e Lucca, Dante avrebbe quindi composto la Monarchia, gran parte del Purgatorio e non pochi canti del Paradiso. Poi il trasferimento a Verona. Fra i suoi ultimi libri, pubblicati di recente, "Il racconto della Commedia. Guida al poema di Dante" pubblicato da Mondadori, e "Il copista. Un venerdì di Francesco Petrarca", una nuova edizione del libro, pubblicato ora Guanda e uscito diversi anni fa per Sellerio.

Eleonora Mancini