Gravidanze a rischio. All’ospedale di Pisa un’unità speciale con numeri da record

La "Unit" guidata da dottor Carlo Luchi ha preso in carico 1300 donne. Fra patologie materne e quelle del feto, un grande lavoro. di controllo e prevenzione: "Punto di riferimento per tutta l’area vasta".

Gravidanze a rischio. All’ospedale di Pisa un’unità speciale con numeri da record

Gravidanze a rischio. All’ospedale di Pisa un’unità speciale con numeri da record

PISA

Oltre 1300 donne sono state curate e prese in carico nel 2023 per gravidanze a rischio nella "Unit" di Medicina materno-fetale di Aoup. Per la precisione sono 1324 le pazienti trattate nel corso dell’ultimo anno dagli specialisti della Unit di Medicina materno fetale, la realtà clinica multidisciplinare ad alta specializzazione che la Regione ha promosso nel 2019 e che vede l’Azienda ospedaliero-universitaria pisana come centro di riferimento di area vasta per i casi clinici più complessi.

Di questi casi trattati, 702 erano per patologia materna con prevalenza di diabete, obesità, malattie reumatologiche, patologia ipertensiva, malattie ematologiche, ostetriche e cardiovascolari e 622 invece per patologia fetale (nella maggior parte dei casi per malformazioni, patologie congenite ereditarie, parti plurigemellari o assunzione di sostanze stupefacenti da parte della madre), che hanno comportato 211 diagnosi invasive e 677 test prenatali non invasivi.

Fra le anomale anatomiche fetali esaminate, sono emerse principalmente malformazioni a carico dell’apparato respiratorio e cardiovascolare, genito-urinarie e gravidanze multiple complesse. Ma anche 29 pazienti con anomalie placentari o con infezioni durante la gravidanza. Oltre 12mila le prestazioni erogate fra cui 2266 ecografie ostetriche di riferimento, 2200 cardiotocografie, 2035 ecocolordoppler fetoplacentari, 1755 consulenze prenatali, 1600 visite ostetriche, 1130 ecocardiografie fetali, per un totale di 135 ricoveri ad alto rischio avanzato.

Il responsabile della Unit materno-fetale è il dottor Carlo Luchi (foto a fianco) e di essa fanno parte i colleghi Raffaella Cattani, Arianna Carmignani, Francesca Monacci, Chiara Ietto, Stella Zandri, Martina Benvenuti, Lorella Battini, Paolo Morini e Fabio Taponeco. Lo scopo della Unit è garantire maggiore coordinamento tra i vari servizi e ambulatori dedicati alle gravidanze a rischio che operano sul territorio, l’area vasta e la Regione e la possibilità, per tutte queste tipologie di pazienti, di beneficiare delle diverse competenze specialistiche che concorrono al percorso di cura, per ridurre il più possibile lo sviluppo di complicanze, di patologie e soprattutto la mortalità perinatale.