
"Giù le mani dal Verdi". La protesta della Cgil
"Stop alle ingerenze politiche della giunta Conti nelle scelte artistiche e amministrative del Teatro Verdi". È quanto denuncia la Slc-Cgil di Pisa. Il sindacato sostiene che le decisioni della politica da tempo non tengano conto delle opinioni di chi lavora. "Un vero e proprio attacco all’autonomia" in un momento clou per il principale teatro di Pisa, con i "rumors" degli ultimi giorni sulla nomina del nuovo presidente della Fondazione, visto che la carica di Patrizia Paoletti Tangheroni è scaduta. La sostituzione del cda è infatti prevista per l’8 luglio e i nomi che girano (secondo le indiscrezioni finora non confermate né smentite) sono quelli di una sempre meno probabile riconferma di Tangheroni, ma anche quello dell’ex assessore alla cultura, Paolo Magnani, ex Lega, in corsa alle ultime elezioni con una propria lista civica in sostegno al sindaco Conti e che però non è riuscito a entrare in consiglio comunale. "Chiunque sia – spiega Samuele Falossi, segretario generale Slc-Cgil Pisa e Livorno –, chiediamo che sia una persona competente che conosca il teatro, noi siamo disponibili al confronto fin da subito anche con idee che vorremmo esporre". Un nome che però, una volta scelto, "deve essere autonomo" dicono i sindacalisti che criticano le ingerenze da parte della giunta di Pisa avvenute finora. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato "quanto accaduto al cda dell’11 giugno scorso – dice Marco Gabellieri, Rsu Teatro Verdi – dove il sindaco Conti ha preso parte alla riunione, senza averne titolo, pretendendo il ritiro di un bando per la stabilizzazione di due lavoratori".
Bando che era la conseguenza del piano del personale "già approvato dal cda e dal collegio generale, cioè dallo stesso sindaco" aggiunge Gabellieri. Ma non solo: "Sempre lo stesso primo cittadino – spiega invece Manuela Papi, referente ufficio produzione e formazione – ha tentato di stravolgere l’organizzazione del lavoro con pesanti impatti sulla programmazione e sui diritti dei lavoratori. Anche da parte dell’assessore alla cultura – aggiunge Papi – ci sono stati interventi nei confronti della programmazione artistica, con mostre prive di spessore culturale, ma molto nostalgiche, così come gli interventi che inserivano spettacoli nella programmazione del cartellone di Prosa del Teatro, al di fuori delle dieci concessioni gratuite, quindi a totale aggravio economico del Teatro".
Enrico Mattia Del Punta