Pisa, "Droghe: anche 13enni in ospedale"

Il dottor Michele Bardini, medico in pronto soccorso a Pisa: "Eroina boom. Più controlli sulle nuove sostanze"

Cocaina, foto d'archivio Ansa

Cocaina, foto d'archivio Ansa

Pisa, 8 giugno 2022 - Poco più che bambini finiscono in ospedale intossicati dalla droga. Il perché l’età si sia abbassata lo spiega il dottor Michele Bardini, medico di urgenza che lavora in Pronto soccorso a Pisa da 15 anni.

Quanti i casi?

"Le intossicazioni acute da sostanze stupefacenti sono costanti, ma, negli ultimi anni, in aumento, anche tra gli adolescenti 13-14enni".

Come mai?

"Perché le sostanze costano meno, sono più facilmente reperibili e hanno purezza maggiore".

Stessa cosa per l’alcol.

"Sì, perché la vendita sarebbe vietata ai minori, ma sappiamo che non è così".

La pandemia ha influito?

"Su chi aveva già fragilità".

Come avviene il monitoraggio?

"Attraverso le analisi che facciamo per capire lo stato del paziente ed eventuale antidoto da somministrare o perché richiesto dalle forze dell’ordine per accertare la guida in stato di ebbrezza o alterazione (art 186-187) in eventuali incidenti".

Quali le sostanze più diffuse?

"Le vecchie droghe non sono mai calate. I dati del ministero che si basano sui sequestri: scovate 668 tonnellate di cannabis sotto forma di hashish o marijuana nel 2008, 702 10 anni dopo. Costante anche l’uso di cocaina: il confronto è 180-182 tonnellate. Triplicata, invece, l’eroina da 9.7 a più di 30".

Perché?

"Per la riduzione del prezzo: l’eroina è passata da 100-120 a 80 euro al grammo".

Diceva anche la maggiore concentrazione.

"E’ un dato preoccupante quello della purezza: la quantità del principio attivo è molto più alta. E più è pura, più dà dipendenza, più cresce il consumo".

Il quadro a Pisa?

"Sul totale di pazienti che arrivano in stato di coscienza alterata, il 40%, che ha dai 16 fino ai 60 anni, risulta positivo a coca, amfetamine e cannabinoidi".

Quanti numericamente?

"L’8% circa dei pazienti in Ps (in tutto sono 80mila all’anno) sono intossicati: quelli che hanno assunto droghe - in aumento - riguardano il 4% (3mila)".

Il modo di assunzione?

"E’ cambiato. Negli anni ’80 l’eroina si prendeva per endovena e la coca veniva sniffata. Ora l’eroina viene sniffata o fumata; la cocaina è iniettata o fumata (1 grammo a 100 gradi diventa crac, dà molta dipendenza".

Poi ci sono le nuove sostanze.

"Con il diffondersi di internet hanno cominciato a circolare droghe di sintesi. Si comprano sul dark web, il 6% della rete raggiungibile dai giovani tramite cellulare. Arriva un pacco anonimo a casa, spesso sono i genitori, non sapendo, a pagare".

Quali i sintomi?

"Non classificabili, al momento. A Pisa abbiamo una collaborazione stretta con la Tossicologia clinica e forense (responsabile il prof Silvio Chericoni), dove, grazie a un macchinario particolare, è possibile analizzare 150 sostanze (sono più di 200 quelle conosciute in Italia). Tre le categorie più frequenti: gli oppioidi sintetici come il Carfentanil molto potente e talvolta letale, i cannabinoidi sintetici (2.50 euro al grammo) come lo spice. E i catinoni sintetici (il più famoso è il Flakka che dà psicosi e aggressività). Ma non vengono richiesti, a livello nazionale, i dosaggi: si pensa che l’uso sia contenuto. Anche negli anni ’80 si riteneva che l’eroina fosse passeggera. Eppure, vediamo ragazzi giovani con sintomi diversi e strani. Sarebbe importante avviare u na ricerca ".

Le cure?

" Antidoti a disposizione (abbiamo una banca completa), supporto delle funzioni vitali. Ma la cura migliore sarebbe la prevenzione".