ANDREA VALTRIANI
Cronaca

Il Gioco del Ponte, si ripete la secolare tradizione / SPECIALE

Pisa si divide tra le Parti di Mezzogiorno e Tramontana per la sfida sul Ponte di Mezzo, sabato a partire dalle 18.30 con il corteo storico e dalle 20.45 il primo 'duello' LA MAGISTRATURA DI SAN FRANCESCO / LA MAGISTRATURA DEI SATIRI / LA MAGISTRATURA DEL CALCI / LA MAGISTRATURA DEI MATTACCINI / LA MAGISTRATURA DI SAN MARTINO / LA MAGISTRATURA DEI LEONI / LA MAGISTRATURA DEI DRAGONI / LA MAGISTRATURA DEI DELFINI / LA MAGISTRATURA DI SAN MARCO / LA MAGISTRATURA DI SANT'ANTONIO / LA MAGISTRATURA DEL SANTA MARIA / LA MAGISTRATURA DEL SAN MICHELE

Il corteo storico

Pisa, 25 giugno 2015 - Da oltre otto secoli la tradizione del Gioco del Ponte si ripete nel cuore della città. La sfida di quest'anno vedrà due schieramenti agguerriti e pronti a dare anima e corpo per la vittoria finale. Sabato 27 giugno le Parti di Tramontana e Mezzogiorno,con le proprie Magistrature, si daranno battaglia. Dalle 18.30 la sfilata in costume storico e dalle 20.45 la prima sfida. 

Il Generale della Nobile Parte di Tramontana, Marco Vaglini, torna in sella al proprio destriero come vincitore della scorsa edizione del Gioco del Ponte. Nonostante la giovane età – 38 anni –, Vaglini si è saputo distinguere come rappresentante di Borea, anche grazie alle idee innovative sul piano civile e militare di cui ha potuto beneficiare tutta la Parte. “Finalmente – spiega – abbiamo risolto l'annoso problema del limite di 50 anni d'età per i combattenti. La polemica, che da anni inficiava entrambe le Parti, ha trovato una soluzione congrua. Adesso, infatti, saranno le visite mediche a regolarizzare l'accesso dei combattenti al carrello e non più il limite anagrafico. Oltre a questo, grazie al contributo dello Csen, dall'inizio del 2015 i combattenti sono coperti da assicurazione medica e trattati alla pari di atleti agonisti in altre discipline sportive. Questo va a favorire la loro sicurezza ed è un grosso passo avanti. Infine, abbiamo fatto diversi accordi con gli enti medici per dotare le palestre di defibrillatori, in caso di emergenza”.

Un altro dibattito che si è protratto negli scorsi mesi è quello relativo al passaggio dei combattenti da una parte all'altra dell'Arno senza nessun vincolo. Le Magistrature, così, si sono trovate spesso in difficoltà, perdendo uomini a ridosso del giorno del Gioco e dovendo sostituirli con rimpiazzi dell'ultima ora. “Per risolvere questo problema abbiamo incontrato sia il favore del Consiglio degli Anziani che quello del Comitato dei Combattenti – continua Vaglini –, così, dal prossimo inverno, saranno stabiliti dei vincoli temporali e i combattenti che vorranno cambiare squadra avranno un tempo limite per farlo, in modo da non rovinare l'allenamento di un'intera Magistratura”.

Per quanto riguarda l'aspetto militare del Gioco, “devo ammettere che arriveremo al carrello ancora più forti dello scorso anno, visto che abbiamo lavorato bene sia come Magistrature che come Parte civile. Un binomio fondamentale per dare maggiore respiro alla tradizione millenaria del Gioco del Ponte. Dalle voci di corridoio sappiamo che la Parte di Mezzogiorno è ben strutturata e coesa, con una buona organizzazione. Però noi non siamo da meno. Io resto comunque scaramantico. Non voglio fare previsioni per la battaglia sul Ponte di Mezzo. Però, se vogliamo mettere in campo la legge dei grandi numeri, possiamo stare tranquilli e goderci l'ennesima vittoria”.  

Sull'altro lato del Ponte di Mezzo, le schiere australi avranno alla loro guida, anche in questa edizione, Paolo Orsucci, Generale della Nobile Parte di Mezzogiorno. Dopo la bruciante sconfitta alla “bella” dell'anno scorso, le strategie della Nobile Parte di Mezzogiorno sono state riviste per cercare di stupire e prendere di sorpresa gli avversari boreali. “Il Gioco di sabato secondo me vedrà un grande equilibrio di forze sul Ponte – garantisce Orsucci – perché i combattenti e i capitani della nostra Parte sono agguerriti e in cerca di rivincita. Da parte nostra sarà garantito un Gioco coraggioso, sperando che le chiamate delle Magistrature avversarie arrivino nell'ordine giusto. Si tratta di evitare un pareggio e cerchiamo una vittoria sicura sul Ponte, senza arrivare allo spareggio della bella. L'anno scorso abbiamo fatto il massimo che potevamo e tutti sanno il rischio che si corre schierando la squadra della nazionale di Parte. Mi fido di chi dovrà prendere le decisioni per le chiamate sul Ponte, così come sono sicuro della nostra forza”.

Il Gioco, comunque, non vive solo della battaglia storica sul Ponte di Mezzo, ma viene portato avanti dal volontariato che tutto il resto dell'anno gravita intorno alle sei Magistrature. “Voglio ringraziare tutti quelli che hanno dato una mano e speso il proprio tempo per la Parte – continua il Generale –, così come gli specialisti che curano la parte del corteo sui Lungarni e che hanno creato una nuova coreografia per la chiamata a battaglia. Se fino allo scorso anno gli sbandieratori e i tamburini creavano una M, da questa edizione il disegno della coreografia sarà quello del sole, simbolo di tutta la Parte”.