"Gi alberi sono di tutti: imparare a rispettarli"

Il Parco di San Rossore a Pisa è un importante polmone di biodiversità con 3.550 ettari di foreste, tra cui pinete, boschi e aree umide. È fondamentale educare i giovani alla tutela dell'ambiente per proteggere questo tesoro naturale.

"Gi alberi sono di tutti: imparare a rispettarli"

"Gi alberi sono di tutti: imparare a rispettarli"

"Su 3.550 ettari di territorio boscato ci sono 1100 ettari di pineta di pino domestico, 350 ettari di pineta di pino marittimo, 1325 ettari di boschi con farnie, frassini, ontani, pioppi e altre piante che crescono vicino o dentro l’acqua, 100 ettari di ecosistema dunale con la sua vegetazione, 225 ettari di aree umide, 450 ettari tra bosco di leccio con pino domestico, bosco in neoformazione e altre aree". Sono i numeri delle foreste del Parco di San Rossore che il presidente, Lorenzo Bani (nella foto Del Punta/Vatriani), sottolinea per parlare ai ragazzi di quanto questo gioiello del nostro territorio sia un irrinunciabile polmone di biodiversità.

Quanto serve spiegarlo ai ragazzi di "Cronisti in classe"? "E’ importantissimo perché loro saranno gli adulti di domani e i custodi di questo tesoro, basti pensare che il 90% della biodiversità italiana è rappresentata dalle piante. E imparare a scoprire il parco fin da giovanissimi li aiuterà a proteggere il pianeta, cominciando a casa propria. L’iniziativa de La Nazione è una leva formidabile di crescita e apprendimento per le nuove generazioni perché dà loro la possibilità di andare oltre la didattica tradizionale". Perché avete scelto di proporre un tema sulla tutela degli alberi?

"Perché è un punto qualificante della nostra azione di conservazione e tutela della natura. Il piano di manutenzione del patrimonio arboreo, i rimboschimenti, le nuove tecniche all’avanguardia nella gestione del bosco servono a programmare il futuro dei nostri boschi pensando alla tutela dell’ambiente e del paesaggio, alla biodiversità e alla promozione di una fruizione consapevole nelle aree dedicate. E ci piace che lo scoprano soprattutto i più giovani. Perché desideriamo che San Rossore sia un luogo del cuore per tutti, sempre più frequentato e rispettato".