
Il titolare con le sue api (foto da Facebook)
Vicopisano, 2 luglio 2023 – Rubati 400 chili di miele biologico, controllato e certificato. E uccise anche decine di api nella sede di Vico. Rovinato il lavoro di mesi.
Una desolazione. L’imprenditore Stefano Ciucci, titolare dell’azienda agricola di apicoltura Regina di Noce, è scoraggiato, triste e addolorato anche per gli animali.
"Lasciati al sole e alla pioggia, sono morti". "E’ la quarta volta: due a Noce, una in Garfagnana e un’altra ancora neppure denunciata, siamo diffusi in Toscana". Lui che "ha una passione profonda per la natura e la volontà di ricercare i migliori metodi di allevamento e di cura delle api", da qui "la scelta di adottare il metodo biologico, certificato da un apposito organismo di controllo, la Bioagricert srl, che impone di non fare uso di medicinali", si legge sul sito, è sconfortato.
"Evidentemente qualcuno non vuole che nascano prestigi sul territorio. E’ tremendo vedere tutto questo. Le api morte, hanno rovesciato tutto e lasciato gli animali alle intemperie". Racconta i suoi mieli: "Sono unici, divisi per stagione, per sapori, con la ricerca di bouquet e schede come accade con i grandi vini". "Perché sempre noi?", si chiede. "Un accanimento a fine raccolto". "Ogni volta effettuiamo un intervento migliorativo". Ma adesso è dura ripartire.
In poche ore, andato perduto un impegno di mesi. "Ci hanno rubato 400 chili di miele, per un valore di circa 8mila euro, più i mielari, poi i danni: abbiamo calcolato circa 11mila euro di danni. Produciamo un millefiori d’estate che ha delle note di bergamotto ed è unico".
Lo scoramento e la rabbia perché sa che i ladri non comprendono neppure il valore del loro lavoro. "I nostri prodotti sono stati portati via da gente che non sa estimare il valore e che lo metterà insieme ad altri non altrettanto pregiati". Poi parla di "danno anche ai clienti. Sia per clienti che non conosco e che da queste persone riceveranno miele contaminato e non genuino come i nostri, sia i nostri: serviamo alcuni ristoranti che non avranno il nostro miele".
Il proprietario, dopo aver documentato tutto con foto e numerosi video, ha sporto denuncia ai carabinieri che condurranno le indagini. Sulla pagina web dell’impresa si racconta ancora: "In questo luogo incontaminato, le fioriture spontanee sono di molteplici varietà, ed infatti, l’assaggio del primo miele prodotto, così ricco di sapori e di profumazioni, ha spinto il titolare, Stefano Ciucci, a ricercare luoghi analoghi per gli alveari; ed ecco la nascita dell’apiario di Villa, frazione della vicina Calci, tra i dolci uliveti della Valgraziosa, e dell’apiario del Monte Serra, tra i castagni della Rosa dei Venti; ed infine, l’apiario della Piana di Pisa, tra le coltivazioni biologiche di Girasole". Sapori rubati in poco tempo.
An. Cas.