Fra follia e normalità "La mia indagine a teatro"

Sul palco il racconto di un ragazzo schizofrenico che vive da solo in una stanza "Il confine tra razionale e irrazionale, coscienza e inconscio è labile".

Fra follia e normalità  "La mia indagine a teatro"

Fra follia e normalità "La mia indagine a teatro"

Un manoscritto rispolverato dal cassetto delle opere incompiute, in cui i confini tra realtà e follia, tra disturbo e normalità, si fanno sempre più labili. La drammaturga e regista pisana Annick Emdin, dando la luce sul palco del Teatro Nuovo alla sua opera, squarcia un velo sull’attuale tematica della salute mentale, ma lo fa attraverso un viaggio mentale tra realtà e finzione che mescola poesia e prosa. "La morte non esiste" andrà in scena domani alle 21.30 al Teatro di piazza della Stazione per la regia di Annick Emdin e Carlo Scorrano, firmando così una nuova produzione Binario Vivo. Quattro i protagonisti in scena – interpretati sapientemente da Zeno Franceschi, Laura Boriassi, Francesco Pelosini e Wilma – che sono al tempo loro stessi e simboli di qualcos’altro.

Cosa ci dobbiamo attendere?

"Una giovane infermiera viene condotta ad occuparsi privatamente di un ragazzo schizofrenico che vive chiuso in una stanza nella casa dei suoi genitori. Ma i confini tra realtà e follia, tra disturbo e normalità, si fanno sempre più labili".

Perché portare un’opera sulla salute mentale?

"Non la definirei in questo modo. Piuttosto mi piace pensare a questa opera come una creazione poetica. Un’indagine sui concetti di normalità e follia, in cui il confine tra razionale e irrazionale, coscienza e inconscio è labile".

Da cosa è nata l’ispirazione per realizzare questo manoscritto?

"Le mie ‘muse’ sono state molteplici. Ho attinto molto dalla poesia e dalla produzione artistica della Beat Generation".

Qual è il rapporto tra i personaggi?

"I personaggi sono protagonisti di una lotta interiore. Meno uno. Il ragazzo schizofrenico, lui che appare agli occhi degli altri ‘folle’ è l’unico a non recitare un ruolo e che è se stesso".

Lo spettacolo consegna un messaggio?

"La messa in scena teatrale ha un linguaggio perfetto per rappresentare l’inconscio. Il teatro ha un forte potere evocativo grazie al quale è possibile sollevare qualche dubbio (nel pubblico) sulla percezione della realtà. Ma comunque l’intenzione non è quella di ricercare una morale, ma piuttosto di aprire una riflessione nello spettatore".

Prevendite: https:www.ciaotickets.combigliettila-morte-non-esiste Acquisto biglietti al botteghino del teatro (piazza della Stazione, 16): martedì, mercoledì e giovedì 16-19 oppure a un’ora dall’inizio dello spettacolo.

Ilaria Vallerini