Muore a Pisa, investita da auto. "Fermati! Ma è passato due volte sulla donna"

Alessandro Solforetti si era fermato alla pasticceria di famiglia: "Qualcuno voleva alzare il mezzo per liberare la donna"

Un vigile urbano sul luogo della tragedia (Valtriani)

Un vigile urbano sul luogo della tragedia (Valtriani)

Pisa, 12 ottobre 2021 - A quell’ora c’erano pedoni passanti, clienti dei negozi e automobilisti. Tutti raccontano la stessa scena.

"Erano circa le 15.45 – spiega Alessandro Solforetti, idraulico (nella foto mentre parla con la polizia municipale) – mi ero fermato con il furgone perché dovevo fare un lavoro qua dietro (indica con la mano un palazzo alle spalle)". L’uomo entra per poco tempo nella pasticceria delle sorelle.

"Ho sentito il rumore come di un urto forte, un impatto. D’istinto, sono uscito. E ho visto che un’auto aveva investito una signora che arrivava dalla pista ciclabile. Il corpo era ancora sotto. Ma la macchina, anziché stopparsi, è andata prima avanti per pochi centimetri e poi è tornata indietro. ’Fermati!’, ho gridato a quel punto al guidatore che sembrava non si fosse accorto di quello che stava accadendo. ’Fermati!’, ripetevano i presenti. Quando la vettura si è bloccata, la signora non si muoveva già più. Forse, all’inizio, l’hanno sentita respirare forte, poi più nulla. Qualcuno voleva tirare su di peso il veicolo. Io ho detto: ‘Per carita, non fatelo’. In questi casi così delicati è bene far intervenire i sanitari". Ma i soccorritori non hanno potuto fare niente.

"L’uomo al volante è stato fatto scendere – prosegue Alessandro – Era preoccupato, diceva ‘Che cosa accadrà, adesso? Mi faranno la multa?’".

"Non abbiamo sentito frenate. Qualcuno, prurtroppo, ha spostato la bicicletta che era in un punto, la polizia municipale l’ha trovata in un altro".

Tra i testimoni c’è sconforto: la donna morta e l’investitore in una situazione di forte disagio. In tanti, rientrano a casa e si domandano che cosa ci facciano tutti quei mezzi per la strada. "Il marito della donna, poveraccio, è rimasto solo senza neppure un perché", commentano le persone. "Impossibile, assurdo morire così".

Ci vogliono ore per fare i rilievi, altre per ripulire la via chiusa a lungo al traffico. In via Porta a Mare la luce si affievolisce. I cittadini tornano alle loro attività. Mentre il compagno di vita della vittima viene accompagnato nell’alloggio dove si trovava con Tenete. Erano in vacanza qui per qualche giorno. Tornerà in Germania senza di lei.

Antonia Casini